... anta ma non li dimostra (R)
di Leo Spanu
Recupero dell'articolo scritto il 26 giugno 2018 in occasione del mio 72° compleanno.
" Nel 1946, all'inizio di un'estate afosa, il 26 di giugno alle ore 20,30, a Sorso in via Lamarmora, in una casa oggi abbandonata e diroccata senza una targa a ricordare il lieto evento (la mia nascita è stato certamente un lieto evento, almeno per me), aprii gli occhi, la levatrice mi diede uno sculaccione e se non dissi: " Cazzo, cominciamo bene!" è solo perchè non sapevo ancora parlare e poi mia madre non sopportava le parolacce. Negli anni successivi, quando per distrazione ce ne sfuggiva qualcuna, io e mio fratello dovemmo diventare molto abili nello schivare pantofole e ciabatte perchè mamma aveva un'ottima mira.
Gli anni sono diventati così tanti che ho smesso di contarli anche perchè il tempo ti consuma l'anima quando il corpo si limita ad invecchiare. Ci sono giorni, quando mi sveglio al mattino, che mi sembra di avere vent'anni poi, alle sera, non so come, gli anni sono diventati cento e più. Ci sono giorni che non mi appartengono più, come abiti smessi perchè fuori moda. Mi guardo intorno con la speranza che il mondo sia cambiato magari in meglio e invece sonio io che guardo con altri occhi e quel che vedo non mi piace.
Gli anni sono così tanti che neanche li nascondo anche se non li dimostro. Che senso ha guardare avanti se i sogni fuggono via e non ho più la forza di raggiungerli? E' la vecchiaia dico per consolarmi ma so che non è vero. Ogni età ha il suo carico di allegria e di cose tristi, ogni età ha volti e pensieri felici da ricordare. Giorno dopo giorno ho costruito mondi infiniti che conservo dentro il cuore.
No, non mi paura lo scorrere del tempo, non rimpiango i colori ormai spenti delle mie stagioni passate, nel mio giardino di fiori e di cose vive ci sono mille storie e sorrisi veri che accompagnano il mio viaggio come una musica di sottofondo.
No, mi fa paura la cattiveria che vedo intorno e fuori di me. Non sono mai stato un tipo da Paradiso, la vita non mi ha fatto sconti e non ne ho mai cercato, ho lottato per me, per difendere i miei sogni e le persone che amo. Ho tenuto duro in tempi difficili perchè ci sono ideali che non possono essere barattati o svenduti per un piatto di lenticchie o per un telefonino. Ho paura di non riuscire più a resistere al buio che avanza.
Sembra che la storia si ripeta, sembra che la gente non abbia più voglia di vivere in pace. Abbiamo dimenticato un passato troppo pieno di guerre e di dolore, abbiamo dimenticato quanto male abbiamo fatto e quanto ne abbiamo ricevuto. Tutto cancellato e intanto soffiano nuovi venti guerra.
Forse dovremmo spegnere TV e internet per qualche tempo e ignorare i profeti di sventura, ascoltare i nostri vecchi, parlare di più tra noi, ricostruire una coscienza comune con opinioni nostre, ritrovare la nostra identità senza farci condizionare dalla diffidenza.
Dovremmo riprenderci la nostra vita fuori dagli schemi ossessivi di una propaganda feroce e volgare, recuperare la libertà di pensare con la nostra testa. Diventeremmo certamente migliori di come ci vogliono i predicatori d'odio.
A proposito, buon compleanno a me e a tutti quelli nati il 26/6/1946 (tre sei, il numero del diavolo). Auguri anche agli altri nati il 26/6 degli anni successivi.
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