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Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Non so come andrà a finire

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di Leo Spanu Non so come andrà a finire questa crisi politica: troppe incognite e il partito democratico, che dovrebbe portare in salvo un paese che sta affondando in un mare di odio e di fascismo, sembra una barca sgangherata che fa acqua da tutte le parti.  Non per un Calenda che se ne va (a proposito chi è Calenda?) ma per i Franceschini e gli Orlando che si propongono di  ritornare al governo; saltare il turno per lasciare spazio a nuove forze, a uomini e donne che non hanno mai avuto incarichi di governo,  no? Il limite del partito democratico è sempre lo stesso: l’incapacità dei suoi dirigenti di sacrificare le aspirazioni personali (legittime peraltro) per lavorare nell’interesse comune. Specie in contesti difficili come quelli  attuali . L’incapacità politica di Salvini, la sua immensa vanità che lo ha portato ad un delirio di onnipotenza, ha ridato all’Italia una nuova possibilità. Un vero colpo di fortuna! C’è un paese che ha bisogno di serenità per affrontare le

Le canzoni del 1969 -2-

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di Leo Spanu Beatles Fuori dell’Italia la musica è decisamente migliore: noi italiani siamo importatori di canzoni che traduciamo spesso malamente: le cover sono talmente tante che molti, non conoscono le versioni originali e sono convinti che si tratti di canzoni italiane. Anche gli artisti stranieri vengono ad esibirsi nel nostro paese con l’obbligo di cantare in italiano, Al festival di Sanremo ci sono interpretazioni e storpiature davvero esilaranti. Un caso eclatante e clamoroso   c' era stato l’anno prima (1968) quando il grande Louis Armstrong , che non sapeva di partecipare ad un concorso con classifica, voleva continuare a suonare ed era stato interrotto da Pippo Baudo e portato via quasi di peso dal palcoscenico. Ma andiamo avanti con la nostra   presentazione iniziando da: INGHILTERRA Beatles .   Something : il   brano è stato scritto da George Harrison , forse la sua miglior canzone. Raggiunse i primi posti nelle classifiche di molti paesi ed è stata

Non è facile avere 70 anni

di Leo Spanu Non è facile avere 70 anni: i ragazzi   ti danno del tu senza alcun rispetto per l'età mentre la pubblicità ti cerca solo per comprare pannoloni   sempre più moderni   neanche tu fossi un rubinetto che perde. Le ragazze ormai le guardi solo per un tuo gusto estetico, per conservare nella memoria un’immagine   di   bellezza;   invece le donne mature, quelle che ancora conservano tracce di femminilità a dispetto del tempo che fugge,   ti appaiono come un rimpianto alla Gozzano,   “ le rose che non colsi ”. Anche il tuo amico nascosto nei pantaloni si distrae con frequenza e ha sempre meno   voglia di incontri e scontri d’amore. Questa è la parte più triste della vecchiaia che avanza.  - Datemi una leva   e solleverò il mondo.-     lo ha detto Archimede. A me basterebbe sollevare il mio spirito. Perché non è la leva che manca ma la testa che si perde in mille pensieri. No, non è facile avere 70 anni. Ma neanche prima è   stato un gioco facile. A 60 anni, i

La verità mi fa male lo so

di Leo Spanu In questo guazzabuglio che è diventata l’attuale   politica italiana (uno spettacolo veramente   triste) dove si dice tutto e il contrario di tutto, forse è opportuno riportare alcune verità, di regole e di fatti, magari in pillole da prendere una ogni sera così che la notte porti consiglio. Una premessa: non c’è problema che non possa essere risolto a condizione di essere in buona fede e ragionare col buon senso. Essere dei   fanatici ideologici, fare i tifosi o pretendere di aver sempre ragione, serve solo a fare la guerra. Un obbligo assoluto per i politici (ma non solo loro) è quello di leggere e rileggere la Costituzione Italiana perché, a sentire certi discorsi,   ce ne sono troppi che non hanno mai visto neppure la copertina. In primo luogo l’Italia è una repubblica parlamentare: i cittadini eleggono i loro rappresentanti (deputati e senatori) non il governo o altro. I governi si fanno in parlamento con la formazione di maggioranze numeriche. In te

Le canzoni del 1969 -1-

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di Leo Spanu Lucio Battisti  Il 1969 (50 anni fa, per me erano 23 anni a giugno) è stato un anno carico di avvenimenti importanti ma anche tragici: molti fatti   che hanno segnato la storia della seconda metà del 1900.  Il primo uomo che sbarcò sulla luna (20 luglio) segnò   una grande vittoria della scienza ma il mondo aveva altri problemi da risolvere.  Negli USA ci fu una gigantesca marcia contro la guerra in Vietnam (5 ottobre), milioni di persone, giovani e meno giovani.  A Praga lo studente ventunenne Jan Palach si diede fuoco (16 gennaio) per protestare contro l’invasione, da parte dell’Unione Sovietica, della Cecoslovacchia; il comunismo dal volto umano stava mostrando il suo vero volto, quello feroce della dittatura.  In Libia, con un colpo di stato, il colonnello Gheddafi prese il potere. Le conseguenze le vediamo ancora oggi. In Italia, la bomba di piazza Fontana a Milano (12 dicembre) segnò l’inizio di una lunga stagione di terrorismo che avrebbe segnato

L'asino di Buridano

di Leo Spanu L’asino di Buridano morì di fame perché trovandosi davanti due mucchi di paglia perfettamente uguali non seppe decidere quale scegliere. Il paradosso del filosofo francese Buridano (XIV secolo) è l’immagine della situazione odierna della politica italiana: l’asino è logicamente Di Maio, i due mucchi di fieno la Lega e il Partito   Democratico o meglio Salvini e Zingaretti. Vediamo di perderci in questa palude di parole inutili, di continue varianti, di colpi di scena e che il caos sia con noi. L’onorevole Di Maio non è comunque il mite animale che insieme all’amico bue (Di Battista?) vive in una stalla a scaldare il Bambino Santo venuto al mondo per salvarlo.  Di Maio non ha nessuna lieta novella da raccontare agli italiani ma è bravissimo a dire bugie al punto che neppure   Berlusconi ha osato tanto.  Ma forse non è il presepe l’ambiente storico dove viene rappresentata questa farsaccia ma il paese dei balocchi di Collodi.  Vediamo di rileggere questa favo

I Maestri della pittura: il Novecento -5-

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di Leo Spanu Kees van Dongen (Olanda 1877-1968) Signora con cappello nero (1908) San Pietroburgo, Museo dell'Ermitage. Olio su tela Ballerine : particolare  (1905) Parigi, Museo d'Arte Moderna Nudo (1907)Wuppertal, Von der Heydt-Museum. Olio su tela Moise Kisling (Polonia 1891-1953) Kiki de Montparnasse (1925) Ginevra, Museo d'Arte Moderna. Olio su tela Fanciulla con lo scialle . Parigi, Museo d'Arte Moderna Abel Faivre (Francia 1867-1945) Dama col ventaglio (1901) Parigi, Museo d'Arte Moderna Felix Labisse (Francia 1905-1982) Parca del principe : particolare. Parigi, Museo d'Arte Moderna Georges Rouault (Francia 1871-1958) Donna allo specchio (1906) Parigi, Museo d'Arte Moderna. Acquerello su cartone Andy Warhol (USA 1928-1987) Marilyn (1964) Collezione privata. Serigrafia su tela Roy Lichtstein (USA 1923-1997) Più e meno (giallo. 1988) Collezione privata. Olio e magna su tela Grant Wood

Il colosso d'argilla

di Leo Spanu E’ vero, ieri Salvini è andato a sbattere ma non si è fatto nulla  di grave: solo  ferite leggere che guariranno in pochi giorni. Ma ora non deve fare niente, stare fermo e zitto ed aspettare che gli avversari politici lo rimettano in piedi. Perché Salvini, politicamente, è come un colosso d’argilla (1): grande, grosso e fragile come il pugile protagonista del film citato. Ma la vita politica, come lo sport, è sempre stata ricca di personaggi sopravvalutati, costruiti a tavolino e poi lanciati in pasto ad un pubblico incapace di giudicare in maniera critica.  Salvini e Di Maio sono gli ultimi esempi  di come non dovrebbero essere gli uomini politici, bugiardi e incompetenti.  Ma mentre il primo ha un suo carisma e ha un seguito presso  la componente più rozza e ignorante della popolazione, il secondo è una figurina inventata da Grillo. Il primo è destinato a prendere molti voti nel caso di un’eventuale elezione, il secondo invece verrà sostituito da qualche altro

Perdono

di Leo Spanu Perdono è uno di quei vocaboli che cambia significato a seconda dell’accento ( per i curiosi della lingua italiana si chiamano omografi). Con l’accento sulla prima o è un sostantivo che indica un atto di umanità verso chi ha sbagliato, sulla e è un verbo (perdere) che indica una sconfitta.  Infatti essi (i leghisti) perdono perché costretti a coprire le sbruffonate del loro capo; essi (i leghisti) perdono perchè stanno collezionando una serie quasi infinita di figuracce per salvare capra, cavoli e poltrone.  Intanto   Salvini, come Caterina Caselli, continua a cantare:  Perdono, perdono, perdono, il male l’ho fatto anche a me. Per fortuna degli italiani, almeno quelli che non hanno ancora portato il cervello all’ammasso, per fortuna Salvini ha sbagliato.  Non che   il capo leghista abbia mai dimostrato grandi doti di politico e, ancor meno, di statista; una pallida imitazione di un fascismo da “polenta e osei” è stato confusa con un divo da canzonetta o

I Maestri della pittura: il Novecento -4-

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di Leo Spanu Gustav Klimt (Austria 1862-1917) Ritratto di Sonia Knips (1898) Vienna, Osterreichische Galerie. Olio su tela Ritratto di Fritza Riedler (1906) Vienna, Osterreichische  Galerie. Olio su tela Il bacio (1907/08) Vienna, Osterreichische Galerie. Olio su tela Giuditta ( 1901) Vienna, Osterreichische Galerie. Olio su tela Le amiche (1916/17) L'opera non esiste più perchè bruciata nel 1945 La danzatrice (1916/18) Collezione privata. Olio su tela Henry Matisse (Francia 1869-1954) Le tre sorelle :particolare (1916) Parigi, Museo Nazionale d'Arte Moderrna. Olio su tela Odalisca appoggiata ad una poltrona turca (1928) Parigi, Museo Nazionale d'Arte Moderna. Olio su tela Figura decorativa su sfondo ornamentale (1925) Parigi, Museo d'Arte Moderna. Olio su tela Edward Munch (Norvegia 1863-1944) Ragazza seduta su un letto (1884) Bergen, Museo storico. Olio su tela Pubertà (1893) Oslo, Galleria Naziona

Lo scemo del paese

di Leo Spanu C’era una volta, in tutti i paesi o quasi, quello che le persone (sedicenti)   normali   chiamavano “lo scemo del paese”.   Di solito si trattava di una persona malata di mente, spesso un poveretto innocuo che non dava fastidio a nessuno ma che tutti usavano come   pattumiera; una specie di contenitore dove scaricare scherzi feroci e vili e tutta la cattiveria   (che è tanta) di cui un uomo può essere capace. Erano degli infelici, vittime due volte, prima di un sistema sanitario assurdo poi dell’imbecillità umana. “Lo scemo del paese” però rappresentava anche qualcosa di più della crudeltà di gente meschina; nella figura dello “scemo del paese” veniva scaricata la paura per quel che non si capisce e non si vuol conoscere, l’immagine fisica della nostra   incapacità di accettarci per quello che siamo,   un tentativo di colpevolizzare gli altri per i nostri difetti e limiti. In una parola sola: alienazione (1) Il termine, in filosofia, fu utilizzato per   la prima

I Maestri della pittura: il Novecento -3-

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di Leo Spanu Pablo Picasso (Pablo Diego Josè Francisco De Paula, Juan Nepumeceno Cipriano de la Santissima Trinidad, Spagna 1881-1973) La vita (1903) Cleveland, Museum of Art. Olio su tela Famiglia di acrobati con scimmia (1905) Goteborg, Konstmuseum Ritratto della signora Canals (1905) Barcellona, Museo Picasso Le damoiselles d'Avignon (1907) New York, MoMA. Olio su tela Paolo in costume da Arlecchino (1924) collezione privata. Olio su tela Donna allo specchio (1932) New York, MoMA. Olio su tela Juan Mirò (Spagna 1893-1983) Montroig, la chiesa e il villaggio (1919) Collezione privata. Olio su tela Ritratto di ragazzina (1918) Barcellona, collezione Prata. Dipinto (personaggi e cane davanti al sole. 1949) Basilea, Kunstmuseum. Olio su tela Il risveglio all'alba (Le costellazioni. 1941) Collezione privata. Gouache e pittura a benzina su carta Paul Klee (Svizzera 1879-1940) Senecio (1922) Basilea, Kunstmus