Il XX secolo raccontato dalle cartoline: 3

Propaganda e politica

di Leo Spanu

La propaganda è una forma di informazione distorta; infatti ha il compito di presentare i fatti in modo parziale,  spesso con gravi omissioni, il tutto allo scopo di convincere gli altri a comprare un’idea, un prodotto commerciale, un principio. Quando parleremo di pubblicità, esamineremo questa particolare forma di propaganda definita con molta ipocrisia informazione commerciale; oggi c’è una spinta al consumismo più sfacciato, almeno nei paesi cosiddetti benestanti, per cui la pubblicità è un nemico che si nasconde nei posti più impensati. Non bastano più manifesti, giornali, televisione, internet, telefono, ogni mezzo è buono per vendere questo e quello.
Ci stanno martellando di offerte delle cose più inutili, stanno creando esigenze e necessità che fino a ieri non sapevamo di avere, ci stanno condizionando al punto che compreremo la merda e saremo contenti. Così sia!
Intanto siamo immersi nella politica di bassa lega: aspiranti dittatori, illuminati demagoghi, tromboni di ogni colore ci stanno facendo vedere un mondo migliore.
Il Grande fratello ha già vinto?

1902. Anche a livello locale nascono i primi giornali di ispirazione socialista. Questo è pubblicato a Imola e già dal titolo si evince il programma. Del resto il generale Bava Beccaris, per ordine del governo, aveva sparato sugli operai in sciopero, a Milano, prendendoli a cannonate. Ci furono 80 morti e centinaia di feriti (moti 6-9 maggio 1898). Furono anche arrestate e processate oltre 2000 persone e il generale ebbe medaglie e onorificenze e fu pure nominato senatore

1918. La Grande Guerra sta andando male (il 1917 è l'anno di Caporetto) ci vuole ancora uno sforzo per vincere, facciamoci aiutare dalle mamme. Così andarono a morire i ragazzi nati nel 1900 e più.

1918. Lo stato italiano ha sempre avuto bisogno di soldi; non so perchè ma siamo sempre stati pieni di debiti. Per convincere i risparmiatori meno colti, quelli che capivano poco di tasso di sconto e di interessi, si promettevano anche estrazioni di premi in natura per chi comprava cartelle di prestito.

1928. Il regime lancia "la battaglia del grano". L'Italia, costretta ad importare il grano dall'estero, paga un costo esorbitante per l'acquisto di questo prodotto che finisce col rappresentare il 50% del deficit della bilancia commerciale. Mussolini in persona, si farà fotografare a torso nudo, mentre taglia il grano.
Copertina de La Domenica del Corriere

1935. E' l'epoca della guerra italo-etiopica. La comunità mondiale non ha gradito la politica coloniale di Mussolini e sanziona l'Italia. Comincia la mancanza di materie prime, l'autarchia aggraverà la situazione economica. Dal ferro si passerà all'oro (le fedi di guerra). Da regalare allo stato.

1935. Bisogna tirare la cinghia e per stimolare gli italiani al sacrificio niente di meglio che rivolgersi al patriottismo. Basta coi prodotti stranieri, anche i nomi vengono italianizzati: Renato Rascel diventa Renato Rascele,  Wanda Osiris diventa Vanda Osiri. Molti anni dopo un signore che abita oltre la linea del Po modernizzerà lo slogan: prima gli italiani

1941 ca. Uno dei più famosi manifesti della propaganda  del regime fascista durante la seconda guerra mondiale. Fate le dovute differenze, anche molti politici di oggi dovrebbero seguire questo consiglio: tacete! Anche perchè, continuando così, rischiate che non vi ascolti più nessuno.

1949. Finita la guerra bisogna ricostruire l'Italia. Lo stato chiede soldi ai suoi cittadini. In tutte le epoche è quello che lo stato sa fare meglio. Per servizi funzionanti e adeguati alla bisogna dobbiamo aspettare ancora. La frase, di Pietro Nenni, in alto, recita: Tutto ciò che appartiene alla tradizione artistica e culturale della nazione è sacro al lavoro. Un ministro (Tremonti), pochi anni fa dichiarò invece che con la cultura non si mangia. 

1948 ca. La guerra è finita, ritorna la democrazia e le donne votano per la prima volta, in Italia. Il partito della Democrazia Cristiana che vincerà le elezioni e governerà l'Italia fino agli anni 90 punta, con questo tipo di manifesti, ad ottenere il voto dalle donne. E ci riesce.
La DC, protagonista indiscussa della vita politica italiana, ha molti meriti ma anche molte responsabilità, non ne discuteremo in questa sede visto che ci stiamo  occupando di propaganda. Infatti la macchina propagandista è stata una delle più organizzata a partire dalla famose madonne pellegrine. Pure qualche gaffe in volontaria. Una volta uscì un manifesto (non esiste la cartolina) che rappresentava una bella ragazza bionda.  Ve lo mostriamo.
Qualcuno aggiunse sotto a penna: E' ora di fotterla.

1950 ca. I fascisti cercano di riunirsi in un partito formalmente democratico visto che la legge italiana ( ancora in vigore) impedisce la ricostituzione  di qualsiasi movimento che possa rassomigliare al fascismo. Come sempre fatta la legge trovato l'inganno, così nasce il M.S.I. (movimento sociale italiano) che sarà molto spesso alleato (nascosto) della DC. Nel 1953 invece, grazie all'elezione di due deputati, il MSI impedì alla DC di raggiungere il quorum previsto dalla cosiddetta "legge truffa". In realtà si trattava di un sistema di votazione con premio alla maggioranza: i sistemi maggioritari di oggi fanno più schifo di quella legge che quasi provocò una rivoluzione in Italia. 

 1950 ca. La cartolina esalta il piano di ricostruzione europea (E.R.P. European Recovery Program) adottato dagli Usa tra il 1948 e il 1959 come piano di pace e di aiuti economici all'Italia e ad altri 16 paesi europei, dopo la seconda guerra mondiale. Il piano prese poi il nome di Piano Marshall dal nome del segretario di stato americano George Marshall. La ricostruzione di un'Europa unita, dopo la tragedia della guerra, era più di una semplice utopia.  70 anni dopo quella nave di tante nazioni che naviga a vele spiegate, rischia di andare a sbattere.

1956. Il  P.L.I. (partito liberale italiano) è un piccolo partito di destra destinato a rimanere sempre piccolo. Rappresenta il mondo dell'industria, delle banche e dell'alta borghesia. Nessun rapporto con la destra parafascista del MSI. Nel manifesto il coniglio sembra un preoccupante animale alieno.

1959. Sono stato troppo buono a dire che il PLI era un piccolo partito. Loro si definivano "quattro gatti"

1963. Ultimi fuochi del partito monarchico che poi sparirà definitivamente dalla scena politica (a Napoli esiste ancora qualche nostalgico dei Savoia). Attuale invece il tema della corruzione.

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