Se son d'umore nero...


di Leo Spanu

Se son d’umore nero allora scrivo, frugando nelle nostre miserie. Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.

Sono  versi de “L’Avvelenata” di Francesco Guccini. Parole che avrei  scritto io  tanto me le sento addosso  in certi momenti. Non mi è mai capitato di sentirmi “avvelenato”,   incazzato talvolta,  più spesso stanco. Mi domando se  quello che ho fatto nella mia vita, giusto o sbagliato che fosse, ha ancora un senso. Mi sento ogni giorno più fuori, non capisco cosa  succede intorno a me, non capisco cosa succede dentro di me. Da giovane pensavo e sognavo di cambiare il mondo ma andava bene anche qualcosa di più piccolo ed ora invece mi ritrovo a contare il niente raccolto nelle mia mani .
Da vecchio so di appartenere ad un mondo che non esiste più, forse dovrei  trasferirmi su un altro pianeta, diventare alieno.

Ma non mi piace essere marziano: da marziano ho visto cose che voi umani non volete più vedere.

Ho visto una vecchia signora vestita con abiti antichi che  frugava nella spazzatura per cercare qualcosa da mangiare. Lo faceva di giorno, davanti alla gente elegante che le passava davanti  indifferente.
Ho visto ragazzi, straccioni e balordi dormire sul marciapiede, coperti di cartone e giornali,  poi la mattina, gli operai del comune  via a spazzare strade e gente con gli idranti. Era febbraio, ricordo ancora il freddo.
Ho visto gente aver paura del buio e della notte senza una ragione; forse ci sono nemici nascosti.  Anch’io  ho sentito quella paura.
Ho visto gente che pensava di farcela e invece si è persa non so dove, non so quando.
Ho visto sorrisi che non mettono più allegria, amori violati e violentati, ho sentito parole volgari e senza pietà.

L’arroganza è andata al potere.
L’ignoranza è andata al potere.
La violenza è andata al potere.
La menzogna è andata al potere.
L’ipocrisia è andata al potere.

Sullo schermo  televisivo, ogni giorno,  passa solo gente che sa piangere bene,  gente che per tutta  la vita non ha fatto altro che fottere  gli altri.
Vorrei spegnere la televisione, spegnere il computer, vorrei spegnere il mondo. Magari spengo anche me stesso e invece continuo la vita di sempre. 

Ancora Francesco Guccini:
Se io avessi previsto tutto questo, dati cause e pretesto, forse farei lo stesso….. poi sono nato fesso e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare: ho ancora tante cose da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto.

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