I have a dream: Io ho un sogno


 di Leo Spanu

Ogni tanto una buona notizia: in America milioni di  ragazze e ragazzi sono scesi in piazza per manifestare contro la politica di Trump sulle armi facili. Non so quanto il Nerone americano sia in grado di capire le richieste del suo popolo, almeno della parte giovane;  lui sembra proprio l’immagine dell’imperatore romano ( quello del film Quo vadis) che voleva incendiare l’urbe per vedere di nascosto l’effetto che fa.
Il miliardario in parrucca da spaventapasseri sta dando fuoco al mondo e non ce n’era proprio bisogno. Ma evidentemente le sue spacconate non piacciono molto ai giovani; le continue stragi da parte di esaltati che comprano armi da guerra con la stessa facilità con la quale, da noi, si compra il pane o la frutta  sta creando “ grossi problemi” anche ad un paese dove il mito della “giustizia fai da te” è duro a morire.  Troppe vite, giovani e meno , strappate alla vita senza una ragione, per pura stupidità,  ma con conseguenze di dolore e di sofferenze inguaribili. Per  una madre,  per un padre sentirsi  dire che la figlia, il figlio sono stati uccisi a scuola, in quello che dovrebbe essere il posto più sicuro, credo sia impossibile da capire e da accettare.

E’ giusto che i giovani scendano in piazza e urlino la loro rabbia per gli amici e i compagni uccisi per colpa di politicanti spregiudicati e criminali. E’ giusto che i giovani si ribellino a norme e regole volute solo per aumentare la ricchezza di industriali assassini. Certo,  assassini perché chi costruisce armi per uccidere a solo scopo di lucro è il mandante di ogni crimine possibile. E non vale l’alibi “ se non le produco io le produce un altro”. Il potere trova sempre la sempre la scusa adatta per giustificare scelte che mascherano solo la violenza di stato. Il governo spagnolo che fa arrestare i dissidenti della Catalogna ferisce mortalmente il concetto di democrazia; ci sono molti modi per difendere le proprie ragioni ma la carcerazione preventiva di chi ha idee diverse non mi sembra il modo giusto per guidare una nazione. In Turchia, la ex democratica  Turchia, stiamo arrivando dove osavano solo i peggiori dittatori.

La nipotina di Martin L. King che grida da un palco, davanti a un milione di coetanei, che anche lei ha un sogno, lo stesso del nonno,  è una boccata di aria fresca per chi come me, malgrado gli anni, non ha smesso di credere  in quel sogno.
E’ giusto che i giovani si ribellino ad un sistema non giusto. E' giusto essere incazzati a vent’anni, quando si è ancora innocenti, non a sessanta quando si hanno sulle spalle troppi errori per capire.  Perché solo i giovani possono cambiare il mondo, se lo vogliono.

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