I have a dream: Io ho un sogno
Ogni tanto una buona notizia: in America milioni di ragazze e ragazzi sono scesi in piazza per
manifestare contro la politica di Trump sulle armi facili. Non so quanto il
Nerone americano sia in grado di capire le richieste del suo popolo, almeno della
parte giovane; lui sembra proprio l’immagine
dell’imperatore romano ( quello del film Quo vadis) che voleva incendiare l’urbe per
vedere di nascosto l’effetto che fa.
Il miliardario in parrucca da spaventapasseri sta dando
fuoco al mondo e non ce n’era proprio bisogno. Ma
evidentemente le sue spacconate non piacciono molto ai giovani; le continue
stragi da parte di esaltati che comprano armi da guerra con la stessa facilità
con la quale, da noi, si compra il pane o la frutta sta creando “ grossi problemi” anche ad un
paese dove il mito della “giustizia fai da te” è duro a morire. Troppe vite, giovani e meno , strappate alla
vita senza una ragione, per pura stupidità, ma con conseguenze di dolore e di sofferenze
inguaribili. Per una madre, per un padre sentirsi dire che la figlia, il figlio sono stati
uccisi a scuola, in quello che dovrebbe essere il posto più sicuro, credo sia impossibile da capire e da accettare.
E’ giusto che i giovani scendano in piazza e urlino la loro
rabbia per gli amici e i compagni uccisi per colpa di politicanti spregiudicati
e criminali. E’ giusto che i giovani si ribellino a norme e regole volute solo
per aumentare la ricchezza di industriali assassini. Certo, assassini perché chi costruisce armi per
uccidere a solo scopo di lucro è il mandante di ogni crimine possibile. E non
vale l’alibi “ se non le produco io le produce un altro”. Il potere trova
sempre la sempre la scusa adatta per giustificare scelte che mascherano solo la
violenza di stato. Il governo spagnolo che fa arrestare i dissidenti della
Catalogna ferisce mortalmente il concetto di democrazia; ci sono molti modi per
difendere le proprie ragioni ma la carcerazione preventiva di chi ha idee
diverse non mi sembra il modo giusto per guidare una nazione. In Turchia, la ex
democratica Turchia, stiamo arrivando
dove osavano solo i peggiori dittatori.
La nipotina di Martin L. King che grida da un palco, davanti
a un milione di coetanei, che anche lei ha un sogno, lo stesso del nonno, è una boccata di aria fresca per chi come me,
malgrado gli anni, non ha smesso di credere
in quel sogno.
E’ giusto che i giovani si ribellino ad un sistema non
giusto. E' giusto essere incazzati
a vent’anni, quando si è ancora innocenti, non a sessanta quando si hanno sulle spalle troppi errori per capire. Perché solo i giovani possono cambiare il mondo,
se lo vogliono.
Commenti
Posta un commento