Angela (R)

di Leo Spanu

Angela era una ragazza triste. Ce ne sono molte in giro ma non interessa a nessuno il perchè. Angela infatti non diceva niente dei fatti suoi e continuava a vivere aspettando un uomo da amare .

Si vestiva sempre di nero quando aveva un nuovo appuntamento, un abito semplice ma elegante con una profonda scollatura che metteva in evidenza il seno, la parte migliore del suo corpo. Un velo sottile ed una rosa sui cappelli.

Armando era un operaio,  grande ciuffo sulla fronte come un cantante rock, poco o niente da offrire. Un  giorno uscirono per una passeggiata per le strade del vecchio centro. Angela aveva indossato un vestito a fiori e sopra un vecchio giubbotto perchè l'aria era fresca. Sopra di loro, nel cielo sfrecciò un volo di uccelli che migravano al sud. - Chissà dove vanno.- Disse Angela.- E chi se ne frega.- Rispose Armando

Bruno la portava sempre al luna park, c'erano  poche attrazioni in verità e si finiva sempre  nel solito calci-in-culo. Angela pensò, con perplessità e disgusto, che Bruno faceva troppe fotografie guardando tra le gambe delle altre ragazze.

Carlo era un architetto, sognava di costruire scale, ponti e e altri sistemi per arrivare al cielo. Angela guardava quelle strutture strane e inquietanti e sognava altro, magari una casa con una famiglia sua.

Dario era molto romantico ma anche molto disoccupato. Non potevano stare tutto il giorno seduti su una finestra a guardare il cielo e le stelle, quando lo guardavano. 

Ernesto amava i picnic tra prati verdi e il rumore del fiume, lontano dai rumori della città. Però quei mutandoni ascellari con canottiera da muratore non erano il massimo dell'eleganza. Per fortuna che neanche lei si era messa in intimo sexi.

Fernando era un gaudente, battute facili e stupide, con un ridicolo senso dell'umorismo. La portò in un ristorante dal nome incredibile " Il cannibale" dove si mangiavano cibi in forma umana. Angela s'era messo un abito blu con una scollatura stratosferica ma lui non smise un attimo di parlare e non le guardò le tette neanche una volta.

Giorgio era un archeologo e l'accompagnava spesso a vedere le rovine romane poi sulla panchina del parco le infilava le mani sotto la gonna. Quando Angela gli chiedeva di andare in un posto più riservato lui rispondeva che amava fare  ricerche sul campo.

Lucio amava  gli spogliarelli, si infilava nel letto (ma gli uomini quanto amano le canottiere?) e  ammirava lo spettacolo di Angela che si spogliava lentamente. Anche mezz'ora di danze, movimenti e gesti arrapanti poi lui se la cavava in un paio di minuti scarsi.

Massimo era un patito del sado-maso e si faceva legare al letto. Angela si vestiva in intimo nero compresi reggicalze e calze di seta, si sedeva sopra di lui e dipingeva, ad olio, fiori e foglie sul suo torace. Tutti i gusti sono gusti.

Norberto era molto affettuoso, la voleva sempre tenere in braccio e cantarle la ninna nanna poi si addormentava sempre lui.

Arrivata alla lettera O, Angela decise di sposarsi. Si rivolse ad un'agenzia matrimoniale che forniscono tutto, dal marito ai confetti e così incontrò Osvaldo. L'abito da sposa non era male e anche l'acconciatura ma un antipasto a base di olive verdi non è il massimo.

Il viaggio di nozze fu una gita in barca sul fiume che attraversava la città tra palazzi tristi e ciminiere. E lei doveva star pure con le tette all'aria.

Angela decise subito di divorziare, tornò di nuovo single e ingrassò di dieci chili.

Così Angela decise di partire per altri mondi, oltre il mare. Una valigia piccola, un ombrello e un salvagente perchè quel mare che si muove in modo minaccioso è preoccupante.

Le ultime notizie  parlano di un lieto fine della storia; Angela in America ha trovato un nuovo marito, un californiano di nome John e ha avuto due figli. Ha cambiato pure pettinatura.

Le immagini sono dell'artista ucraina Anzhela Dzherin (1965)

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