Memorie

di Leo Spanu

A volte mi capita di pensare agli amici di una volta, alle persone che ho conosciuto un tempo: chissà che fine hanno fatto. Da 46 anni vivo in Sardegna, tutto quello che ho è qui: affetti, gran parte del passato e quello che mi resta del futuro. Non cambierei niente della mia vita ma sempre più spesso il pensiero torna agli anni della giovinezza, vissuti così lontano da questo luogo, vissuti così diversamente. Nessun rimpianto o nostalgia di un vecchio che non vuole rinunciare ai suoi ricordi. Il tempo non ha cancellato tutte le memorie, solo qualche nome e qualche volto. Non ho più saputo niente dei miei amici, dei miei amori di ieri.
Solo per caso ho avuto notizie di M. una conoscenza casuale, un incontro probabilmente sbagliato: io annoiato e sempre in guerra col mondo cercavo un equilibrio e una ragazza che mi sopportasse, lei, con quegli incredibili occhi che cambiavano colore secondo la luce, sembrava triste anche quando sorrideva. C’era qualcosa di strano in quella ragazza, siamo usciti insieme un paio di volte ma non è nato niente tra di noi. Due solitudini che non potevano trovarsi.
Ora so che non ha avuto una vita facile. Era già una donna matura quando finalmente ha incontrato un uomo che è riuscito a sciogliere il ghiaccio delle sue paure. Un matrimonio di corsa e subito una bambina per rallegrare  la loro storia. Ma la vita spesso rassomiglia ad un brutto  fotoromanzo;  lei è rimasta presto vedova e ha concentrato tutto il suo esistere sulla figlia.

-Te la ricordi?- Un’amica comune, colei che mi ha raccontato tutta la storia, mi porge una fotografia.
- E’ morta pochi anni fa, portata via da un tumore.-
- E’ passato troppo tempo, no, non ricordo.-
Quel volto di giovane donna è ormai  svanito  dalla mia memoria. Eppure sento qualcosa che mi stringe il cuore con forza, come una mano d’acciaio che vuole togliermi il respiro, qualcosa che fa male. Non mi fa paura la morte, temo molto di più la vita con i suoi colpi bassi  e le sue viltà. Quella ragazza che non mi sorride da una vecchia foto è  solo una parte insignificante  del mio passato. Solo qualcosa  che ho perduto senza sapere quando e perchè.

Brescia. Porta Trento. Piazzale Cesare Battisti ( forse fine 1940)

Io abitavo ( anni dopo) in fondo alla strada che si vede di fronte. A sinistra si andava  ( si va) in via san Faustino ( c'è anche la salita per il Castello) per recarsi in centro, piazza della  Loggia e corso Zanardelli. A destra invece c'è liceo scientifico Annibale Calini. A parte il tram e alcuni brutti palazzi nuovi la zona non è cambiata molto.

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