Finestre
di Leo Spanu
In una vecchia canzone ormai dimenticata (1961) Domenico Modugno cantava: Dalla mia finestra sul cortile/
vedo mille finestre illuminate/ sento voci di gente felice/ come forse felice
sei tu. Ma io sono solo/ in questa casa senza voci /in
questa casa senza luci/ dove io sognavo di vivere con te.
Mi è sempre piaciuta questa
piccola canzone. Anch’io guardavo dalla mia finestra le cento finestre
del cortile interno del condominio dove abitavo e le mille finestre della
città. La notte ,quando le nuvole nascondevano la luna, le finestre accese sembravano lucciole smarrite
nel buio. Non ho mai pensato alle stelle; quelle luci erano troppo basse per volare. Troppo basse anche per sognare. Allora, d’estate, uscivo
per le strade semideserte. Abitavo in una zona periferica, c’erano ancora viali
alberati, qualche villa con giardino. Pochi mostri di cemento e vetro salvo un grattacielo. Apparteneva al padre di
una mia compagna di scuola: Elena mi sembra si chiamasse, ma non faceva pensare
all’Iliade, o a viaggi per mari e guerre per conquistarla. Era solo una piccola ragazza
gentile ed io un ragazzo confuso che non riusciva a vedere le stelle.
Dalla mia
finestra non potevi spiare la vita dentro le altre case come nel film di
Alfred Hitchock: niente delitti o misteri, solo tende abbassate e , qualche volta,
particolari di interni.
Maluda ( Maria De Lourdes Ribeiro 1948-1999)
era un’artista portoghese originaria di qualche colonia. Le sue finestre sono
i volti della città o meglio gli occhi delle case ma non servono per guardare
dentro, per rubare un pezzo di vita. Sembrano sentinelle per fermare la luce e
l’allegria malgrado i colori vivaci.
Viviamo strani giorni. Le nostre case non sono più un
momento di riposo dalla frenesia della vita moderna. Sono fortezze dove
rifugiarci perché fuori il nemico ci scruta maligno, pronto a colpire. Le città
sono campi di battaglia. Le spiagge, dove
una volta sognavi avventure oltre il mare, sono porte spalancate agli invasori e alla paura.
Senza saperlo ho costruito un muro dentro di me e non riesco
più a vedere lontano. La mia finestra è chiusa e non posso più sentire le voci
dei bambini che giocano in strada. Forse perchè non giocano più.
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