In giro per il mondo 1
di Leo Spanu
Da "io che giro il mondo" è facile passare a "io che miro il tondo" (Don Backy. No, non è un prete ma un cantautore. Pure scarso) a "io che sono biondo" a "io che vado a fondo" a "io che arrivo secondo" a "io che Marlon Brando". Invece è difficile stare sullo sfondo come una mosca spiaccicata sulla russia.
Lo so mi capita di perdere spesso la trebisonda quando voglio fare il giramondo e invece non ho una lira (è una moneta antica non uno strumento musicale) per far ballare un gobbo o per ballare un ballo tondo (tipico ballo sardo così chiamato perchè è un giramento). Non ho più neppure il tempo per viaggiare e questo mi dispiace assai perchè, come diceva un saggio e gaudente anonimo, a me piacciono due cose. La seconda è viaggiare.
Ed ora che ho cercato di gabbare lo mondo intero (noto come globo terracqueo) imitando l'intelligenza degli elettricisti (Paolo Conte), dei satrapisti e dei leghisti, torniamo a cose più serie. C'è un pianeta che stiamo distruggendo con la nostra cattiveria e con la nostra stupidità. Come le tre scimmiette siamo diventati ciechi, sordi e muti e non riusciamo più vivere il mare, il cielo, la terra e tutte le altre meraviglie.
Comincia il nostro viaggio.
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