Altrimenti si arrabbiano

 di Leo Spanu

Domanda: perchè i fascisti, quando li chiami fascisti, si arrabbiano? Stabilito che il fascismo è sempre e ovunque un crimine (Sandro Pertini, Presidente della Repubblica), lascia perplessi il fatto che ci sono in giro molti cantori di eia-eia-alalà  con saluto (virile) alla romana, che si vergognano di essere quel che sono, cioè fascisti. Ma come?  Sono 75 anni che sognate la rivincita sui cattivoni che non vi hanno mandato in galera dopo la seconda guerra mondiale anzi, come capita solo nelle democrazie vere, vi hanno pure perdonato  e  permesso di ricostituire una fotocopia del vecchio e ormai sputtanato partito con la nuova sigla  MSI (Movimento Sociale Italiano). Eppure c'è sempre in vigore un legge (legge Scelba) che vieta manifestazioni di qualsiasi genere che siano legate al fascismo, un regime che ha portato l'Italia ad uno stato terribile di degrado politico, economico e culturale e che ha ucciso centinaia di migliaia, forse milioni di italiani.

Tutto dimenticato da elettori ignoranti, tutto sottovalutato da pseudo intellettuali e pseudo giornalisti pronti a vendersi al migliore offerente. Anche molti politici di sinistra (?), durante l' ultima campagna elettorale hanno sminuito il pericolo della rinascita di una destra estrema, diversa ma non troppo dal fascismo di un tempo. La destra è andata al potere con regolari elezioni (anche Mussolini ed Hitler) ma ha subito dimostrato scarsa cultura politica, poco rispetto delle  istituzioni democratiche e un grande attaccamento alla poltrona sognata per anni. Non c'è bisogno di scomodare Giovan Battista Vico con la sua teoria dei corsi e ricorsi storici. E' ovvio che la storia non si ripete in forme uguali ma se la nostra brava classe dirigente di sinistra avesse letto qualche libro, saprebbe che il potere si trasforma in continuazione solo nei modi, nella sostanza  mantiene sempre una forte componente di violenza e di disprezzo per le regole, tutte le regole.  Non avrebbe regalato il paese a una destra che, a parte sondaggi ruffiani, non rappresenta certo la maggioranza degli italiani, anzi.  

Poi, cari "amici" dell'altra sponda politica,  se non volete chiamarlo fascismo perchè vi manca il coraggio di dichiararlo pubblicamente, a parte Rauti e La Russa,  inventate pure un altro termine. Certo che in Russia, in Cina, in Iran, in Afghanistan, in Turchia, in Egitto e altre decine di nazioni dove  il valore dell'uomo è pari a zero se non inferiore, la situazione sembra diversa dalla nostra ma gli eredi del  fascismo nostrano hanno sempre avuto problemi a distinguere la democrazia dalla dittatura,  il vero dal falso, il giusto dall'ingiusto, il bello dal brutto. 

Credo che la chiave di lettura di questa destra forte con i deboli e debole coi forti sia un giovanotto che "fa" il sottosegretario alla cultura e che, recentemente, ha chiesto di modificare l'intestazione di una via di Roma: via Tito. Forse  sarebbe il caso di spiegargli che si tratta di Tito imperatore romano e non di Tito dittatore della ex Jugoslavia; ci sono due millenni di differenza tra i due ma per certa gente la storia non sarà mai maestra di vita.

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