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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Non per soldi ma per denaro

 di Leo Spanu Oggi lezione sui vari metodi per fare soldi. Premetto che fare soldi non significa diventare ricchi,   significa solo aumentare, normalmente in maniera disonesta, le proprie disponibilità economiche. Ma se le vostre uscite sono sempre superiori alle entrate, allora siete dei disperati senza speranza, della serie la mattina leoni e la sera coglioni; a voi non basterebbe neppure rapinare la banca d’Italia per cui potete smettere qui di leggere. Procediamo invece quelli che sono sempre alla ricerca del modo per fottere gli altri: parenti, amici, governo, il mondo e, se possibile, l'Aldilà.   N aturalmente ci sono degli effetti collaterali tipo finire nelle patrie galere per reati vari, ma se avete paura di essere arrestati, continuate pure a fare i poveri e a rubare una mela alla Coop o un paio di mutande alla Rinascente. Se vi beccano ve la cavate con poco, qualche mese con la condizionale e uno sputtanamento   da chiudersi in casa almeno tre mesi per la vergogna. L

Sebben che siamo donne

di Leo Spanu Dunque la Serracchiani è la nuova capogruppo del PD alla Camera. La signora in questione è stata   presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia da 2013 al 2018. Dopo cinque anni del suo governo la Lega ha ottenuto una clamorosa vittoria nel rinnovo del consiglio regionale. Nel 2018 è stata eletta alla Camera dei Deputati; dal 2009 al 2013 è stata eurodeputata. Domanda: se il suo modo di amministrare ha provocato una sonora sconfitta del Pd perché, evidentemente, gli elettori non hanno gradito, perché è stata promossa al livello superiore? Perchè ha rinunciato a riproporsi per un secondo mandato preferendo candidarsi alla Camera?  E’ un vizio comune, non solo della politica, quello di promuovere quelli così così purchè fedeli ma questa volta tutto è avvenuto in contesto   alquanto stravagante. Sistemati i capi bastone al governo, il segretario Zingaretti ha avuto una crisi di coscienza: Le donne dove le ho messe? Allora si è dimesso ed ha chiamato Letta

Una canzone per te: Il valzer della toppa

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 di Leo Spanu Gabriella Ferri La canzone popolare italiana, in tutte le sue varianti dialettali, ha espresso dei piccoli capolavori musicali; sono brani che attraversano il tempo rimanendo sempre attuali grazie a melodie sempre gradevoli e a testi che, se non sono poesie, ci arrivano molto vicino. Il V alzer della toppa è uno di quei brani della tradizione romanesca che è diventato il cavallo di battaglia di molti artisti. La mia versione preferita è quella di Gabriella Ferri  (Roma 1942- Corchiano 2004) molto più di una semplice cantante, ma un' interprete che sapeva mischiare dramma e ironia. Le sue canzoni diventano spezzoni di vita col suo bagaglio di gioie e e di dolori.  La storia  della prostituta che si ubriaca e riscopre la luna, le case, le luci della città e tutto un mondo che aveva dimenticato è resa dalla Ferri con sofferta umanità: e allora via tutti,  uomini e clienti, per un momento la donna riesce a ritrovare l'innocenza di un tempo e sentirsi ancora "tut

La bellezza e Venezia

 di Leo Spanu Recupero un mio vecchio articolo (del 2017) sulla bellezza e su Venezia. Niente di importante  solo una modesta riflessione personale. Per uno che abitava a Treviso ( la  piccola Venezia)  Venezia era la meraviglia a pochi chilometri di distanza;  sapere dei rischi che corre nell' indifferenza di una società che pensa solo al profitto, è per me motivo di dolore. Per quanto riguarda la bellezza, non so se salverà il mondo, mi basta che abbia salvato me.   La Bellezza   (2002) è una delle canzoni più poetiche   di Roberto Vecchioni . La prima volta che la sentii fu come fare un viaggio indietro nel tempo, tanti anni fa, per ritrovarmi, guarda caso, a Venezia. La prima volta che l’ascoltai mi accorsi che avevo dentro una storia che non volevo raccontarmi ma che non potevo scordare. Ci   voleva una canzone, le parole di un poeta per recuperare e confondere ricordi   e rimpianti. Una calda giornata primaverile, gli amici a giocare e scherzare mentre io disteso sull

Piazze d'Italia -9-

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 di Leo Spanu Sono sempre stato goloso di cioccolato e a Ragusa ho mangiato il miglior cioccolato della mia vita. Anche a Modica non scherzano in quanto a bontà, ma nella piazza di Ragusa c'era un ragazzo con una specie di banchetto che presentava, a prezzi modici, le sue creazioni. Il cioccolato al gusto d'arancio era degno del Paradiso. In realtà in Sicilia con i dolci fanno dei capolavori ma anche in cucina non stanno male. Ho scoperto che oltre alla pasta al dente esiste la pasta al chiodo. In pratica gli spaghetti stanno in piedi da soli. Un pò duretti in realtà. Ragusa. Piazza Duomo . Con duomo di san Giorgio. LS 2015 Reggio Calabria. Piazza Duomo. 1930 ca. Reggio Emilia. Piazza san Prospero .  Con basilica di san Prospero. 1960 ca. Rieti. Piazza Cesare Battisti . Con cattedrale e torre campanaria.                                                               1960 ca.                        Piazza Vittorio Emanuele II . Con la fontana dei Delfini, in stile barocco,

Addio e grazie per tutto il pesce

 di Leo Spanu Mi dispiace quando qualcuno dei miei pochi follower mi cancella, specie se è qualcuno che mi seguiva dagli inizi di questa mia avventura. E’ vero,   io sono solo una presenza silenziosa, non commento mai, però seguo sempre quello che gli altri scrivono e qualche volta ho messo mi piace. Mi va bene che i miei follower siano pochi e, da quel che ho visto e capito, mi sembra  che sia tutta gente in gamba, della serie pochi ma buoni e, quando qualcuno se ne va,   mi sembra di perdere un amico.   Ma l’ho sempre detto e scritto, io scrivo perchè amo scrivere e internet   ha fornito un nuovo e straordinario strumento a quelli come me. Ho collaborato per qualche anno con una rivista e i miei articoli (poi riportati sul blog) hanno trovato un pubblico che mi ha seguito con attenzione e stima ma la carta stampata è ormai in sofferenza e quella rivista si è ridotta ad un bollettino pubblicitario. Ho pubblicato anche due romanzi: una fatica disumana perché i programmi degli edito

Un canzone per te: Tema

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 di Leo Spanu Un gruppo musicale anomalo che si era già messo in mostra con una canzone dalla struttura diversa dal solito come "Una ragazza in due" e che raggiunse un grande successo con  "Tema", canzone 3° classificata a "Un disco per l'estate". Una canzone che affronta  in maniera originale un argomento classico come l'amore: ognuno dei componenti esprime la sua opinione. Tema (1966) Un giorno qualcuno ti chiederà cosa pensi dell'amor. Il tema di Sergio. Penso che l'amor sia la più bella cosa che dia felicità ma quel che credo è poi verità? Vedo tutti che  si dan da fare per trovar una donna che col pianto in gola poi li lascerà. Il tema di Giacomo. Amore è una parola l'amore vero non esiste è solo nei sogni di chi ha passato una triste gioventù. E' un sentimento che ora è vicino con la tua mano cade una stella  ed è lontano mille anni fa. Seguita il tema Francesco. Un'estate fa per molte notti insieme a lei ho creduto che fo

Piazze d'Italia -8-

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 di Leo Spanu Non sempre le piazze sono intitolate a chiese, monumenti, personaggi più o meno a famosi; a volte ci sono stravaganze come una Via della Piazza a Pescasseroli (L'Aquila) che non si capisce  cosa voglia dire. A Roma c'è una piazza Padella ma non si sa bene a cosa serve. Ai bei tempi di Nerone forse ci friggevano i cristiani. A Roma ci sono pure  piazza della Pollarola che forse era una donna che vendeva polli e piazza del Biscione che forse era un effetto collaterale di quando Berlusconi scese in campo; in realtà il biscione dovrebbe essere l'anguilla simbolo della famiglia Orsini. Sempre Roma è la città con le piazze dai nomi più strani: piazza delle Cinque Lune (lo stemma della famiglia Piccolomini formato da cinque lune crescenti), piazza delle Coppelle (sono recipienti in legno da cinque litri), piazza del Fico, piazza dell'Oro, piazza delle Quercia, piazza dei Satiri (da due statue ritrovate durante degli scavi), piazza Testaccio, piazza di Torre Argen

C'è chi dice donna

 di Leo Spanu Pessima partenza per il signor Enrico Letta, la sua concezione delle donne è retorica e ipocrita. Considerare le donne come un genere, una categoria da salvaguardare come i panda, è un’offesa alle donne che si battono per   una vera parità.  Purtroppo in questa annosa battaglia,   più piena di sconfitte che di vittorie, vedi   quel che succede in Turchia e in Polonia, ci sono ancora molti uomini preistorici. Ci sono anche donne che si schierano dalla parte sbagliata: ma come si fa a prendere come complimento una volgarità come "una donna con le palle" per definirne il valore. Da tempo, in questo blog sostengo una mia personale battaglia in difesa delle donne, e lo faccio  "vergin di servo encomio e di codardo oltraggio" (Manzoni).   Mi è capitato, durante la mia  variegata vita lavorativa, di avere come capi delle donne e se mi sono trovato bene è perché loro occupavano quel ruolo in quanto  brave non perché donne. Cosa vuol dire cambiare i capig

Una canzone per te: Mille lire

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 di Leo Spanu Ancora una canzone di   Sergio Endrigo (Pola 1933- Milano 2005) Mille lire , una canzone che era la sigla di una trasmissione televisiva che si occupava di smascherare le pubblicità fasulle. Una trasmissione, Di tasca nostra (1979-86) di grande successo tra il pubblico, molto meno tra le aziende. Infatti gli autori facevano analisi scientifiche sulle qualità reali dei prodotti più pubblicizzati, specie su Carosello, e sulle bugie della pubblicità.   Non era vero che le donne rifiutavano   due fustini di detersivo anonimo per uno di Dixan , malgrado la simpatie dell’attore Paolo Ferrari (Paolo Vitta, 1929- 2018); Mastro Lindo non puliva le officine o le cucine con una sola rapida passata di straccio ma ci volevano ore e giorni di olio di gomito per avere una parvenza di pulito. La trasmissione fu prontamente ritirata per non perdere i proventi pubblicitari. Non male per una RAI che doveva essere un servizio pubblico. Sergio Endrigo era un cantautore fuori dagli sche

Il caso Scanzi

 di Leo Spanu Non capisco il casino sul cosiddetto caso Scanzi. Dico subito   che Scanzi non mi piace come giornalista così come non mi piace il suo gemello Travaglio. Diffido di quelli che si sentono inviati da Dio in terra per   giudicare e condannare gli altri. Tutta gente feroce che non perdona mai. Detto questo non mi scandalizzo di certo perché Scanzi si è fatto vaccinare a discapito delle regole. Ha fatto esattamente quello che avrebbero fatto 60 milioni di italiani (io per primo) che non rinuncerebbero al privilegio neanche sotto tortura. Ricordiamoci che noi siamo il paese del “tengo famiglia” e del “gli amici degli amici sono miei amici”. Una domanda retorica: cosa succede quando, a fine giornata di lavoro, eroici medici candidati al premio Nobel per la pace, si ritrovano con qualche decina di vaccini antivirus che avanzano? Li buttano via? Quando mai! Un giro di telefonate a parenti, amici, clienti ed elettori e ” dai vieni di corsa che ti inoculo” (attenzione a come lo

Cosa farai da grande?

 di Leo Spanu Oggi, a tempo consumato ma non ancora scaduto   “mi sovvien” ( come disse Alberto da Giussano) una domanda che facevano ai ragazzi di ieri: cosa vorresti fare da grande ? Io non ho mai saputo dare una risposta perché non ne avevo la minima idea; adesso che, teoricamente, potrei finalmente risolvere il problema, mi rendo conto che non sono mai diventato grande. Sono rimasto un signor nessuno, l'illuso di sempre che, come la vispa Teresa, è ancora a caccia di farfalle. A proposito ne ho vista   una un mese fa. Bianca e fuori stagione ma è un buon segnale. Se continua così un giorno rivedrò anche le rondini e magari sentirò anche il frinire del grillo. Peccato che queste sono immagini e suoni della mia infanzia, da grande la colonna sonora della mia vita è composta,  troppo spesso,  da   rumori fastidiosi, una specie di musica indigesta, la voce di una civiltà troppo industrializzata.  Da qui i viaggi e le fughe, a volte in luoghi lontani dalle città, più spesso nelle

Piazze d'Italia -7-

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 di Leo Spanu Durante una delle mie ricerche su internet ho digitato la parola "piazza". M'è uscita una cosa in inglese da tradurre. A parte che non conosco l'inglese, la mia ignoranza in materia non mi crea nessun complesso d'inferiorità. Ma, mentre sto preparando questo articolo, mi arriva una voce dalla televisione, una voce che dice:  Oggi è il "women day" (mentre sto scrivendo è il giorno  8 marzo). E che cazzo! E ditelo in italiano che è il "giorno della donna" ! Siamo ancora in Italia e con tutto il rispetto per la regina Elisabetta non siamo ancora diventati suoi sudditi. Comunque ho smarrito la ragione della mia ricerca. Mi sono perso nella piazza pardon (francese), in the square. Accidenti! Napoli. Piazza Capuana . Con chiesa di san Giovanni a Carbonara. 1960 ca,  Piazza Giovanni Bovio . Con fontana del Nettuno. 1970 ca.                                          Piazza Plebiscito . Con basilica di San Francesco, Palazzo Reale, monum

La provincia di Sassari

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di Leo Spanu L'Amministrazione Provinciale di Sassari ha pubblicato diversi volumi dedicati al suo territorio. Nel 1982 Giovanni Desini , importante esponente del PSDI (Partito socialista Democratico Italiano) fece stampare tre volumi. Allora la provincia aveva un senso e un ruolo: quelle attuali sono pallide fotocopie neppure elette dal popolo. Un pò le cancellano magari facendo un referendum, un pò le ripropongono aggiungendone di nuove, sembra più una distribuzione di stipendi a politici fuori corso che una vera necessità. In Sardegna stanno votando una nuova ristrutturazione delle province. Vedremo come andrà a finire. Per tornare ai libri, intitolati semplicemente La Provincia di Sassari,  tre erano i temi affrontati: L'ambiente e l'uomo (1982), I secoli e la storia (1983), La civiltà e l'arte (1983). Molti gli autori tra i maggiori studiosi del sassarese, alcuni nomi: Manlio Brigaglia,  Angelo Castellaccio , Ercole Contu , Attilio Mastino , Antonio Milella , V