Sebben che siamo donne
di Leo Spanu
Dunque la Serracchiani è la nuova capogruppo del PD alla Camera. La signora in questione è stata presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia da 2013 al 2018. Dopo cinque anni del suo governo la Lega ha ottenuto una clamorosa vittoria nel rinnovo del consiglio regionale. Nel 2018 è stata eletta alla Camera dei Deputati; dal 2009 al 2013 è stata eurodeputata.
Domanda: se il suo modo di amministrare ha provocato una sonora sconfitta del Pd perché, evidentemente, gli elettori non hanno gradito, perché è stata promossa al livello superiore? Perchè ha rinunciato a riproporsi per un secondo mandato preferendo candidarsi alla Camera?
E’ un vizio comune, non solo della politica, quello di promuovere quelli così così purchè fedeli ma questa volta tutto è avvenuto in contesto alquanto stravagante. Sistemati i capi bastone al governo, il segretario Zingaretti ha avuto una crisi di coscienza: Le donne dove le ho messe? Allora si è dimesso ed ha chiamato Letta per rimediare alle sue cappellate. L’uomo venuto da Parigi ha detto subito: voglio lo Ius soli (sono d’accordo anch’io ma ha sbagliato i tempi), voglio il voto ai sedicenni, voglio le dimissioni dei capigruppo uomini in Parlamento per fare spazio ai capigruppo donne. A parte che non ho ancora capito le ragioni della sua presenza al vertice del PD (abbiamo ancora una pandemia in corso), bisogna dire che quello del Senato ha brontolato un po’ ma come Garibaldi ha chinato la testa e ha detto: Obbedisco. Quello della Camera si è dimesso di corsa (forse non vedeva l’ora di andarsene) e sono uscite due candidate che come da prassi consolidata nella sinistra si sono prese a coltellate. Come fanno gli uomini.
Per favore ditemi dov’è la differenza?
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