Una canzone per te: Mille lire

 di Leo Spanu

Ancora una canzone di Sergio Endrigo (Pola 1933- Milano 2005) Mille lire, una canzone che era la sigla di una trasmissione televisiva che si occupava di smascherare le pubblicità fasulle. Una trasmissione, Di tasca nostra (1979-86) di grande successo tra il pubblico, molto meno tra le aziende. Infatti gli autori facevano analisi scientifiche sulle qualità reali dei prodotti più pubblicizzati, specie su Carosello, e sulle bugie della pubblicità.  Non era vero che le donne rifiutavano due fustini di detersivo anonimo per uno di Dixan, malgrado la simpatie dell’attore Paolo Ferrari (Paolo Vitta, 1929- 2018); Mastro Lindo non puliva le officine o le cucine con una sola rapida passata di straccio ma ci volevano ore e giorni di olio di gomito per avere una parvenza di pulito. La trasmissione fu prontamente ritirata per non perdere i proventi pubblicitari. Non male per una RAI che doveva essere un servizio pubblico.

Sergio Endrigo era un cantautore fuori dagli schemi, le sue canzoni spaziano su vari temi anche quelli sociali e politici, senza parlare della sua attività come autore per bambini. Un solo esempio : Ci vuole un fiore scritta con Gianni Rodari (1920-1980). 

La storia piccola d’Italia raccontata con una canzone è la sintesi amara di un periodo difficile per un paese che preferisce fuggire dalle responsabilità. Oltre 150 anni di storia comune non sono bastati per renderci un popolo unito e solidale. Per dirla con Giuseppe Ungaretti (1888-1970)) nella poesia Soldati: Si sta, come d’autunno, sugli alberi, le foglie.

P.S. Ungaretti ha collaborato con Sergio Endrigo.

Mille lire (1980)

Ragazzina che mi salti addosso

in agguato al semaforo rosso

 per mille lire mi offri due rose

fazzoletti di carta ed altre cose

ed io distratto e stanco di guidare

senza volere mi metto a ricordare

mille lire del tempo che fu

molto prima che nascevi tu.

 

Mille lire mille lire di una volta

la prima volta che le ho viste tutte intere

ho capito che la vita era a una svolta

che mi aprivano tutte le frontiere.

Mille lire mille lire avventuriere.

 

Mille lire colorate rosso  e paglia

mille lire grandi come una tovaglia

un lenzuolo da piegare in otto

una coperta per stare caldi sopra e sotto.

Mille lire mille lire un terno al lotto.

 

E volare felice in aeroplano

con la tua squadra andare su a Milano

in tribuna come un pascià

e la Triestina militava in serie A.

 

Mille lire almeno mille lire al mese

era un sogno il sogno piccolo borghese

ma per chi ha avuto sempre il culo sul velluto

era uno scherzo bruciarle in un minuto.

Mille lire mille lire e ti saluto.

 

Ragazzina il ricordo si perde

nella bagarre di un semaforo verde

per mille lire ti compro le rose

mille lire di carta pidocchiose

mille lire e sei già in bolletta

compri il giornale e qualche sigaretta

mille lire e poi che ci fai?

Oggi al cinema manco ci vai.

 

Mille lire ci compravi anche la luna

belle donne e velociferi  a motore

ma non la gloria, gli amici e la fortuna

non ci compri con la borsa il primo amore.

Mille lire mille lire traditore.

 

Mille lire mille lire che bellezza

ma si doveva cantare ” Giovinezza”

a dire il vero io ero appena nato

però mi basta quel che mi hanno raccontato.

Mille lire mille lire e sei fregato.

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