Un giorno tuo padre ha parlato male di me
di Leo Spanu
Nella favola di Esopo, Il lupo e l’agnello, il lupo quando
non sa più che scusa inventarsi, se ne esce con la prova definitiva della colpa
dell’agnello per poterlo uccidere: Un giorno tuo padre ha parlato male di me.
Passano 2600 anni e altri padri sono “sparlati”; citiamo i
più famosi in ordine di importanza (dei figli?): padre di Renzi, padre
di Boschi, padre di Di Mai. Col tempo sono cambiate anche le scuse o gli alibi
per eliminare gli avversari, ai tempi di Tangentopoli girava un dogma
indiscutibile: un comunista che ruba è un compagno che sbaglia, un socialista
che ruba è un ladro.
Oggi abbiamo due padri colpevoli (peccato mortale) e un padre
distratto (peccato veniale).
I primi due sono sempre sulla gogna (padri degeneri di figli degenerati), il terzo, secondo il vangelo pentastellato, è cosa a parte infatti "cosa c'entra di Maio figlio?"
Non sono un prete e neppure un giudice e quindi non devo assolvere o condannare nessuno ma se le
colpe dei padri non devono ricadere sui figli allora è anche vero
che neanche quelle dei figli devono ricadere sui padri.
Ma se nessuno è
colpevole perché i lupi (quelli rimasti dopo le stragi degli uomini)
dovrebbero uccidere gli agnelli (quelli che avanzano dai nostri pranzi
natalizi e pasquali)?
In realtà gli animali uccidono solo per fame o se si sentono
in pericolo: gli uomini uccidono per interessi, per cattiveria e per gioco. Quelli civili lo
fanno con le armi della politica.
Parole in libertà, apparentemente
innocue, che hanno in realtà la funzione di ferire e distruggere (non solo moralmente) l'avversario.
Oggi grazie alle nuove leggi, anche in Italia, abbiamo la licenza di sparare
chiunque disturbi i nostri cattivi pensieri; si può tranquillamente sparare nel
mucchio, innocenti o colpevoli non importa più, l’importante è che ci sia
sangue e merda (sempre il vecchio Formica) a fare spettacolo.
In Sardegna, per la scelta del candidato governatore alle
prossime regionali, per il partito più importante in Italia, il movimento 5
stelle, hanno votato ben 1435 sardi: una grande prova di partecipazione democratica.
E questi dovrebbero essere l’alternativa al vecchio sistema
di potere, il nuovo che avanza.
Stia tranquillo Di Maio senior, lui è esattamente uguale
agli altri 60 milioni di italiani, tutti pronti a gridare onestà, onestà. Poi
passata la festa o la tempesta, ognuno torna ad occuparsi dei cazzi suoi.
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