Storia fotografica dell'Italia 3

di Leo Spanu

1968-1980. Tano D'Amico: Gli anni ribelli ( pagine 192, illustrazioni 159)

Cominciano le contestazioni studentesche, le lotte operaie, la sinistra che si avvicina al potere e poi il terrorismo. Sono anni di grandi trasformazioni e di speranze che non si realizzeranno.  Le classi medie, la piccola imprenditoria, specie al nord, temono questa nuova idea di società, la classe politica si distaccherà dalla realtà sociale che fino allora aveva rappresentato per diventare sempre più autoreferente. Il " potere" riuscirà a riprendere il controllo della società, e il mito del benessere individuale ad  ogni costo daranno avvio a quello che poi sarà chiamato  " il riflusso" . Il sogno di una società più libera, più giusta.più solidale nasce e muore nel giro di pochi anni. Anche la prima repubblica morirà pochi anni dopo soffocata dalla corruzione e dagli scandali.

Roma 1968. Manifestazioni studentesche. Foto di Adriano Mordenti

Roma 1968. Foto di Adriano Mordenti
"Le lotte del movimento studentesco esplodono in tutta Italia tra l'autunno del 1967 e la primavera del 1968. La protesta inizia a Trento, dove il 1° novembre occupano la facoltà di sociologia e si riuniscono in una serie interminabile di assemblee, sit-in, cortei. Nel febbraio del 1968 a Roma la polizia, chiamata dal rettore, interviene per sgomberare la Sapienza occupata; gli studenti si rifugiano nella facoltà di Architettura, a Valle Giulia, e il 1° marzo ingaggiano con le forze dell'ordine una lunga e violentissima battaglia."

Orgosolo 1968. Foto di Adriano Mordenti
"Studenti del movimento  accorrono ad Orgosolo per solidarizzare con la lotta dei pastori sardi. ci furono violenti scontri con l'esercito, responsabile dell'occupazione militare della zona e deciso a trasformare le aree di pascolo in poligono di tiro."

Pendolari sardi 1972. Foto Tano D'Amico

Milano 1974. Giovani operai. Foto Tano D'Amico
" Nel settembre 1969, dopo le prime lotte alla Fiat. alcuni dei gruppi nati dal movimento studentesco intrapresero un'attività di proselitismo sul piano nazionale. I pullman partivano alle 11 di sera del venerdì, quando finiva il secondo turno di lavoro alla Fiat Mirafiori, Destinazione Milano, poi Trento, poi Porto Marghera e poi, via,via sempre più lontano: Roma, Napoli, l'Italsider di Bagnoli. Portavano gli operai, che andavano a raccontare le loro lotte, a parlare delle loro rivendicazioni, delle forme di democrazia diretta che nascevano dalle assemblee di fabbrica. Parlavano ad altri operai e agli studenti, a quei militanti sopravvissuti all'estinzione del 68 studentesco. Lotta Continua nacque e si organizzò così. A sinistra non si era mai visto niente di simile, un'organizzazione itinerante che somigliava più a un circo Barnum che a un partito operaio."

Torino 1974. Corteo operaio. Foto Tano D'Amico
"Nel 1969 ci furono 294.850.000 ore di sciopero e di queste il 7% ( pari a circa 20 milioni) alla Fiat. Nel 1970, 4 milioni di ore di sciopero, nel 1971, 3 milioni. Tra il 1969 e il 1071 a Mirafiori il numero degli iscritti alla Fiom si moltiplica per nove, da 539 a 4.799; in tutta la Fiat si passa da 1.882 a 11.863. Complessivamente nel 1971 il numero dei tesserati alla FLM ( sindacato unitario dei metalmeccanici) è di 33.751, pari al 40% dei dipendenti."

Roma 1978. Manifestazione femminista. Foto di Gabriella Mercadini

Roma 1978. Foto Gabriella Mercadini

1977. Ragazza in viaggio.  Foto di Fausto Giaccone
" Nel 1970 viene introdotto il divorzio, nel 1971 una sentenza della Corte Costituzionale autorizza la propaganda e la vendita degli anticoncezionali, nel 1975 viene approvato un nuovo diritto di famiglia che sancisce la parità fra i coniugi. Nel 1978, sotto le spinte del movimento femminista, viene emanata la legge sull'interruzione volontaria della gravidanza per cancellare la piaga dell'aborto clandestino. Sempre nel 1978 viene istituito il Servizio Sanitario Nazionale per tutelare la salute dei cittadini eliminando qualsiasi disparità di trattamento dovuta al reddito o qualsiasi altro privilegio.

Roma, Villa Borghese 1975. Festa di "proletari in divisa". Foto di Tano D'Amico
" All'inizio degli anni 70 il movimento studentesco vede comparire al suo interno nuovi protagonisti: per la prima volta nelle assemblee prendono la parola i soldati in divisa, che intervengono con il volto coperto per evitare ritorsioni da parte dei superiori. In quegli anni i gruppi extraparlamentari, in particolare Lotta Continua, puntano a rompere l'isolamento intorno ai soldati di leva organizzando incontri tra i soldati e i consigli di fabbrica.
 Il 14 settembre 1974. in occasione della manifestazione a Roma per l'anniversario del golpe in Cile, sfila nel corteo un gruppo di duecento soldati con il fazzoletto tirato fino agli occhi. Il servizio d'ordine protegge ed esalta la partecipazione dei soldati al corteo circondando il gruppo con un cordone. "
Napoli 1980. Senza casa in una scuola occupata. Foto di Tano D'amico

Caltagirone 1977. Il garzone del bar. Foto di Tano D'Amico.

Brescia 1974. Strage in piazza della Loggia: a terra i cprpi del brigadiere Giovanni Lai e di Bianca Daller Gritti. Foto Olimpia
"La bomba che esplode a Brescia il 28 maggio 1974, durante un comizio unitario dei sindacati, mietendo otto vittime, segna una nuova tragica tappa della strategia della tensione, Il 4 agosto dello stesso anno un attentato al treno Italicus causa 12 vittime e una cinquantina di feriti: il 2 agosto 1980 una bomba alla stazione di Bologna provoca 85 morti e più di duecento feriti."

Torino 1980. Marcia dei quarantamila quadri intermedi FIAT. Foto di Mauro Pilone
Il 14 ottobre 1980 il coordinamento dei quadri intermedi organizzò una manifestazione "contro". Questa la cronaca di Marco Rovelli. " Sostano a lungo in attesa, poi con qualche ritrosia si inquadrano, incominciano a muoversi.nasce un corteo. Una massa grigia comincia silenziosamente a dilgare verso le vie del centro, cancellando ricordi e segni delle mille rumorose manifestazioni operaie, ripristinando le geometrie dell'ordine di fabbrica,,, Non un grido, non uno slogan, una voce che non sia quella metallica dell'altoparlante. Solo lo scalpiccio dei piedi sul selciato e quel brusio basso che esce dalle folle in attesa,"
La Fiat aveva vinto.
Così tutti capimmo che la classe operaia non sarebbe mai più andata in paradiso 

Calabritto ( Avellino) 1980. Dopo il terremoto. Foto di Tano D'Amico
" Il 23 novembre la terra trema in Basilicata e in Campania. Sono oltre quattromila i morti e migliaia i feriti, Sant'Angelo dei Lombardi, Calabritto, Lionni, Balvano, Avellino, Caposele i comuni più colpiti. Nei quartieri popolari di Napoli si susseguono i crolli dei palazzi ( 70) morti e sono decine di migliaia i senza tetto."
Naturalmente la camorra "partecipa" alla ricostruzione.

Foto di Gabriella Mercadini
Secondo l'autore è la foto simbolo di quegli anni. " Con il loro sguardo, le donne fotografe portano nella fotografia italiana una nuova vitalità, una sensibilità particolare. La loro si caratterizza subito come una fotografia incentrata non su fatti clamorosi ma su avvenimenti minuti, sui piccolo gesti... Un nuovo di guardare le cose. "
E aggiungo io, una luce  negli occhi dello donne, adulte e bambine, che invita alla speranza,

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