Viaggio in Toscana (R)
Da Cartoline e dintorni
Pagine della memoria: Viaggio in Toscana
Pagine della memoria: Viaggio in Toscana
Più che un viaggio è
un continuo ritornare in luoghi che non fanno parte della mia storia. La prima
volta che sono stato a Firenze avevo 19 anni. Una visita così veloce che non è
rimasta traccia nella memoria. Durante il servizio militare stavo sempre con
alcuni commilitoni toscani, la loro vivacità ed esuberanza contro la mia
scontrosità e riservatezza. Mi trovavo a mio agio con loro.
Ogni volta che vado in
Toscana è sempre la prima volta anche quando ritorno in posti già visitati.
Mi piace la lingua e,
come la parlano i toscani, è una musica che mette allegria. Anche le bestemmie
sembrano più lievi. Confrontatele col turpiloquio dei veneti o dei lombardi,
pesante come un macigno. Ogni volta che ti scappa una madonna subito devi
andare in pellegrinaggio a Padova o a Caravaggio per ripulirti l' anima e la
bocca. In Toscana una risata assolve tutto. Anche il Padreterno sembra
prendersela di meno, maledetti toscanacci.
Mi piace come si
mangia e come si beve. Non è una banale necessità fisiologica, è arte, è gioco, un piacere che dal corpo si trasmette alla mente e scopre una diversa
concezione di vita. Nel meridione, dopo una ricca mangiata, ti viene voglia di
dormire. Qui invece, per dirla alla toscana, ti viene voglia di trombare. Vuoi
vedere che hanno scoperto l' unica e vera forma di afrodisiaco?
Ecco perchè gli
inglesi hanno occupato la Toscana. Loro, notoriamente, hanno sempre avuto
problemi (“ Niente sesso, siamo inglesi”) nell' uso della trombetta. I toscani,
già al tempo di Dante, scrivevano capolavori sull' amor sacro e l' amor cortese
ma nel privato erano degli emeriti puttanieri. Onore al merito.
Non mi stupisce che la
Toscana abbia prodotto geni neanche ci fosse una catena di montaggio. La loro
storia, le loro città raccontano di un senso della vita che, nel bene e nel
male, tende sempre ad essere positiva.
Ogni esperienza diventa creazione e produce arti e mestieri e valori che si impongono alla storia, anzi diventano la storia. Diventano cultura, non la cultura elitaria degli addetti ai lavori, ma quella del popolo che ascolta cantare i versi della Divina Commedia, degli artigiani che costruiscono il campanile di Giotto, dei fraticelli che preparano i colori per il Beato Angelico. Dio deve amare molto la gente di Toscana per averli riempiti di tanta ricchezza e i toscani sono stati riconoscenti. Con la loro beffarda ironia hanno creato qualcosa di così grande da riscattare la miseria e la mediocrità di tanta storia dell' uomo. Ecco, quando mi guardo intorno e mi sento depresso, quando leggo i giornali e mi sento avvilito, quando vedo che pochi sfruttano molti rubando loro il mondo, il futuro e spesso la vita, allora parto.
Ogni esperienza diventa creazione e produce arti e mestieri e valori che si impongono alla storia, anzi diventano la storia. Diventano cultura, non la cultura elitaria degli addetti ai lavori, ma quella del popolo che ascolta cantare i versi della Divina Commedia, degli artigiani che costruiscono il campanile di Giotto, dei fraticelli che preparano i colori per il Beato Angelico. Dio deve amare molto la gente di Toscana per averli riempiti di tanta ricchezza e i toscani sono stati riconoscenti. Con la loro beffarda ironia hanno creato qualcosa di così grande da riscattare la miseria e la mediocrità di tanta storia dell' uomo. Ecco, quando mi guardo intorno e mi sento depresso, quando leggo i giornali e mi sento avvilito, quando vedo che pochi sfruttano molti rubando loro il mondo, il futuro e spesso la vita, allora parto.
Un viaggio in Toscana
come una medicina, per sognare e vivere un giorno di più.
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