Strade (R)
Da Cartoline e dintorni
Pagine della memoria: Strade
Pagine della memoria: Strade
Mi è sempre piaciuto
camminare. Soprattutto di notte quando le case perdono i loro contorni e le
strade si aprono alla fantasia. Di giorno, i colori volgari delle facciate
disturbano i pensieri, da anni c' è una corsa sfrenata al cattivo gusto. Le
città moderne sono costruite contro l' uomo. Si usano e poi si cerca di vivere
fuori, dove non importa, ma fuori. Le macchine, i rumori, i manifesti della
pubblicità, la gente che ha fretta. La strada sparisce nel vortice della vita
frenetica dei nostri giorni, forse si nasconde e aspetta la notte. Invano. Le
città di notte si aprono ad un mondo ancora più frenetico. La parola d' ordine
è divertimento. Moto che sfrecciano, automobili che gareggiano, discoteche che
sparano luci e colori impazziti, bar chiassosi dove ammazzare il tempo e le
parole. Ogni tanto qualcuno muore. E ancora sirene e polizia e ambulanze. E
venditori di sogni artificiali e giovani donne disponibili, pagabili un tanto
ad illusione. Tutto intorno un mondo che corre e fugge verso una confusa
felicità. Bisogna uscire dalla pazza folla, uscire dalle nostre città e andare
in altre città, cento metri dopo la piazza, duecento metri dopo le luci
accecanti delle insegne pubblicitarie. Bisogna andare nelle strade che parlano
di uomini e donne, tra le pietre che raccontano storie di vita e di speranze.
Quando eravamo poveri di tutto ma ricchi di sogni veri e il domani era una ragazza che ti aspettava in un piccolo bar in
fondo al viale.
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