Libera nos a malo
di Leo Spanu
I più giovani non lo sanno ma è una frase del Padre Nostro,
quando si imparavano le preghiere in latino e significa semplicemente “Liberaci dal male”. Una frase che vorrebbe essere molto più di una speranza o un pio desiderio. Infatti dovrebbe essere la strada
da seguire per stare bene ma, come è noto, la strada per l’inferno è più
comoda perchè è sempre in discesa.
Malo, in provincia di Vicenza, è il paese di nascita di uno scrittore
italiano, Luigi Meneghello (1922-2007) che
nel romanzo autobiografico “ Libera nos a Malo” ( 1963) gioca nel titolo col finale della preghiera e racconta cose e
gente del suo paese, dagli anni del fascismo con le sue miserie agli anni del dopoguerra con la voglia di rivincita. Storie comuni,
anche tristi.
Anch’io tendo a giocare con le cose e la gente del mio paese, Sorso; racconto storie che vorrei versare dentro un bicchiere per poi
vuotarlo tutto in un Sorso.
Ma non riuscirei certo a liberami dal male che sento dentro.
Non capisco il mio paese e non l’ho mai capito: ci sono delle potenzialità
positive a livello individuale ma manca la cultura della comunità solidale.
Ognuno per se e tutti contro tutti.
Invidia, gelosia, ignoranza, malafede, diffidenza : tutti sentimenti che alimentano la paura, che fanno
crescere la paura fino a farla diventare
insopportabile. .
Dio dell’universo, se esisti, liberaci dalla paura.
Perché la paura avvelena la mente, perché la paura si nutre
di odio e di rancore.
Il mio paese è solo un puntino sperduto nell’universo. Ma il mio paese è anche il mondo, lo specchio di una parte dell’universo,
forse quella sbagliata. La parte fatta di buio, dove i mostri della coscienza prendono
vita e uccidono la nostra vita.
Come in un sabba infernale
angeli e demoni ballano nel
sangue, con la morte che urla dai corpi
straziati. E noi uomini intorno a guardare. Oggi è Barcellona. Ieri erano Nizza,
Berlino, Londra, Parigi. Domani sarà il resto del mondo.
Libera nos a malo.
Chissà perché in latino la frase sembra avere un significato diverso, c'è dentro qualcosa di cupo come se non ci fosse più niente da fare. Rien ne va
plus.
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