Case, vicoli e palazzi

Case, vicoli e palazzi

 di Leo Spanu

Cantava anni fa Riccardo Cocciante ( Margherita: una delle più belle canzoni italiane di sempre) “ coi secchi di vernice coloriamo tutti i muri, case, vicoli e palazzi”. Non sarebbe una cattiva idea se servisse a restituire un po’ di allegria e di speranza ad una società talmente chiusa nel proprio egoismo da poter pronosticare, con la quasi certezza di vincere, un futuro senza colori.
Per i disegni invece il bianco e nero è perfetto. Anche il grigio non dispiace ma non so quante sfumature servono per una casa o per un palazzo. Per il porno ne bastano cinquanta; non le ho contate io ma alcune decine di milioni di lettori di un libro "baciato"  da un  successo mondiale. Talmente di successo che poi l’autore ha aggiunto il rosso e il nero che con Stendhal non c’entrano  niente ma è come con certi album da colorare: una forma di partecipazione o di condivisione secondo il linguaggio attuale.
I disegni di questo libro sono veramente belli. E’ incredibile quanti artisti-viaggiatori abbiano saputo raccontare con la matita o il carboncino  e un blocco di fogli bianchi le tante bellezze sparse per l’Italia. Anche la macchina fotografica ha avuto una grande importanza per la diffusione della cultura poi sono arrivati i telefonini con i selfie. Tutti grandi fotografi, tutti grandi artisti che hanno invaso il mondo vero e quello virtuale di spazzature artistiche. Sorrisi ebeti a culo di gallina e sullo sfondo il Colosseo, gli scavi di Pompei, piazza S. Marco, piazza S.Pietro e tutte le cartoline del turismo di massa. E in più ogni forma di offesa possibile al buon gusto. Allora via con foto di grassi brutti contro magri belli, di donne e uomini con tette e senza, di pance e cicce da sgonfiare e rifare. E ancora  foto con cadaveri meglio se morti ammazzati (in realtà difficili da reperire); foto della serie "c'ero anch'io" ai funerali di stato con tanto di applausi perchè lo spettacolo è riuscito bene; foto con personaggi famosi, attori, cantanti, calciatori, politici (ma si vanno bene anche loro!), escort, manichini televisivi. Recentemente ho visto anche papa Francesco coinvolto in una di queste cose ignobili. Aveva un’espressione un pò così ma se continua su questa strada. lo faranno santo anche senza miracoli. Ma io non mi lamento e neanche papa Francesco; il mondo è bello perché è avariato. Anzi  voglio anch'io dare il mio contributo per avariarlo ( o variarlo?) ulteriormente. Dopo il petaloso di una maestra scema, il chiesimo del senatore Gasparri  voglio regalare al mondo e alla lingua italiana un mio neologismo: va bene cazzoacavallo? Non significa niente ma che spettacolo quando corre al galoppo!
Ed ora, anche se avete il cuore nero di Dracula, il fegato come Gigi Proietti e gli attributi perennemente in caduta libera,  rifatevi almeno gli occhi con questi disegni.

Cremona. Loggia dei Gonfalonieri.1292
Monza. Palazzo del Comune. 1298
San Gimignano. Palazzo del Podestà. XIII secolo
Firenze. Palazzo Rucellai.1446
Pienza. Palazzo Piccolomini. 1465
Venezia. Palazzo Vendramin-Calergi. 1481
Pesaro. Palazzo del Governo. XVI secolo
Firenze. Palazzo Guadagni. XVI secolo
Torino. Palazzo Carignano.1679

Cuneo. Palazzo della Prefettura. XIX secolo.
Roma. Palazzo Farnese.1535
Firenze. Palazzo Strozzi. 1489
Udine. Palazzo del Comune.1457

Pistoia. Ospedale del Ceppo. XVI secolo

Immagini tratte da “ Palazzi e cattedrali” a cura di Stefano Delprete. Edizioni Gribaudo 2002.

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