Racconto del mese: L'uomo disperso
L'uomo disperso. 1984 Fu un'idea improvvisa. Perdersi in pochi ettari di bosco richiedeva uno sforzo mentale non comune eppure, tra quegli alberi secolari che svettavano come colonne sul pendio della collina, era istintivo immaginarsi come dentro una specie di prigione vegetale, coi pensieri che s'intrecciavano con i rami e le foglie. Sfocando lo sguardo si poteva riportare tutto sullo stesso piano annullando ogni prospettiva come in un mosaico bizantino o nei disegni di un bambino. Con ulteriore concentrazione le immagini del fondovalle diventavano vaghe e confuse in un unico colore . La terra riarsa e i cespugli della macchia mediterranea perdevano consistenza fino a fondersi con il cielo. L'uomo considerò il quadro generale con metodo quasi matematico. Alle sue spalle le stradine grigie; le panchine e l'albergo dietro gli alberi potevano essere esclusi e spediti in un'altra dimensione. Era molto più semplice ridurre il mondo alla sola porzion