Ultime notizie dal soldato eterno (R)

 di Leo Spanu

Una riflessione sulla vita, una canzone di Roberto Vecchioni, naturalmente senza domande e risposte come è abitudine di ogni poeta. Perchè capire il senso della vita è come trovare un tesoro alla fine dell'arcobaleno, si sa che non esiste però è bello crederci, anche quando non si ha più voglia di sognare. Così mi confondo dentro le parole di un poeta e ritrovo, alla fine del mio viaggio, l'illuso di sempre. 

Era il 2019 quando mi sono pervenute le ultime notizie dal soldato eterno

Ho sognato parole dimenticate, ho sognato le ultime illusioni di un soldato eterno. Ho sognato la sua solitudine. Quante volte ho sperato che tu guardassi dentro i miei occhi,  per leggere di me e del mio amore, un amore fatto di ombre e di luce come un sole triste che si nasconde dietro le nuvole. Avrei voluto parlare di noi. Sono stanco di questo lungo viaggio, di questa guerra senza fine, sono stanco di essere un  soldato.

Sono stato vecchio ad Alamo,

bambino a Maratona.

Nomi e paesi lontani e sconosciuti, paesi che non ho mai vissuto davvero.  Io vivevo solo per l’arma tra le mie mani.  

Ho sparato nel profumo delle viole a Waterloo, 

fra le rose sulla linea Maginot 

e domani contro Franco morirò 

Niente ha più importanza neppure questo continuo sognare dentro un sogno, inseguire nella nebbia una speranza sempre così dolce e così lontana, una speranza

piena dei tuoi occhi che non ho.

Quante donne lungo il cammino, donne per fare l’amore con rabbia e poi fuggire,  donne da guardare con desiderio e allegria, quando inventavo nuove storie, quando con la fantasia abbracciavo i loro corpi.

Cavalcavano ragazze, muli lenti sui sentieri, 

con le gambe larghe per i nostri cuori.

Invece sempre notti d’attesa, terre e luoghi sempre da conquistare, con quest' abito da soldato che non voglio più indossare. Speravo che l’ultimo posto fosse finalmente casa, fosse finalmente amore. Invece avanti non so dove ed io a giurare che sarei tornato, a gridarlo alla notte, alle stelle e a te che da tempo hai smesso di aspettarmi.

Tornerò  a settembre, tornerò a novembre, 

un giorno tornerò e farò l’amore, 

mi farai capire il senso che non so.

Non sono mai tornato. Ho visto l’infinito davanti ai miei occhi, bastava un niente per toccarlo.

Manca poco, forse è solo un gioco poi ti abbraccerò.

Nuove battaglie e terre sempre più ostili, persone che non ho mai amato ma che non odio più, questo mare che non sta mai fermo, e

Questo cielo troppo grande per capirlo al volo.

Mi fa male il pensiero di non avere più tempo, tempo per riposare e dormire sereno come un bambino, non come dormono quelli che hanno paura, gli occhi aperti, pronti a fuggire. 

Come dormono gli aironi, 

come fiori su un gambo solo.

Troppi a comandare, altri sempre sopra  e contro di me, Dio o chi per lui, generali e cialtroni a rubarti la vita. Così ho provato a mentire, ad essere vile.

Ho tradito sempre tutti e tutti mi hanno perdonato.

Ma io sono Barabba non Gesù, un assassino buono per tutte le stagioni che lotta solo per sopravvivere. La vita degli uomini è un continuo compromesso tra l’amore che non hai mai avuto e l'amore che ti hanno rubato. L’odio non ti fa mai vincere ma scava nella coscienza. Mi sono perso nel vuoto delle mie paure e non mi riconosco più.

Non so più chi sono ma so chi sei.

Tutte le lettere che ho immaginato di scriverti e non ti ho mai spedito.

Amore aiutami, scrivimi stanotte, parlami di te. 

Non lasciarmi solo, scrivimi perché 

solo tu puoi dirmelo il senso che non so.

Il bambino di ieri con gli occhi spalancati sul futuro e il vecchio di oggi col pensiero ripiegato sui ricordi, si sono presi per mano e camminano verso  il niente.

Passerà settembre, passerà novembre 

ma io non tornerò.

Strana canzone la vita che insegue altre vite e guerre che non puoi mai vincere. 

No, non mancava poco, no non era un gioco, non ti abbraccerò,

amore, amore è inutile io ti ho inventata e non ci sei.



NOTE

1) Il soldato eterno (The Oldest Soldier, 1960) è un racconto di fantascienza di Fritz Leiber

2) I versi in grassetto sono di Roberto Vecchioni. (Tema del soldato eterno e degli aironi). Il tema delle lettere d'amore è ripreso da Vecchioni in un'altra sua canzone (Le lettere d'amore) ispirata dal poeta portoghese Fernando Pessoa.

Anch'io (molto più modestamente) ho scritto dei versi sul tema.

Le lettere perdute

Scrivimi dal tempo passato del nostro amore,

scrivimi quando hai tempo per ricordare il nostro amore,

scrivimi quando la sera non sai a chi pensare se non al nostro amore.

Scrivimi sempre, le tue lettere perdute sono tutto il nostro amore.

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