Maestri della pittura: il Novecento (1)
Ho appena scoperto che non ho pubblicato il primo articolo sul Novecento. Una volta, molti anni fa quando ero giovane, scrissi dei brevi versi sotto il titolo "Distrazione": ve li propongo.
Avevo un sogno
chiuso in un pugno
ma per distrazione
aprii la mano.
Ora non sono più giovane ma distratto si.
di Leo Spanu
Nel Novecento la pittura (e l'arte in genere) si libera di ogni schema e convenzione, nascono (e spesso muoiono subito) correnti e tecniche diverse: si va dall'astrattismo al surrealismo fino all'iperrealismo, passando per ogni forma di sperimentazione fino ad arrivare alla negazione dell'arte stessa: col francese Duchamp che espone un orinatoio in porcellana chiamandolo "Fontana" e con l'italiano Manzoni che arriva ad inscatolare il propri escrementi (titolo dell'opera: Merda d'Artista). Siamo all'anarchia totale; ognuno fa quel che gli pare. Ma a prescindere dalla forma, per essere artisti veri ci vuole talento sempre e ovunque perchè, per fortuna, continuano a nascere ancora artisti capaci di riscattare tanta mediocrità. Perchè se è vero che, grazie alla pubblicità, si può vendere tutto e tutti è anche vero che la merda, comunque la si presenti, rimane sempre merda.
Egon Schiele (Austria 1890-1918)
Graham Sutherland (Inghilterra 1903-1980)
Picabia (Francis-Marie Martinez Picabia de la Torre, Parigi 1879-1953)
Mondrian (Pieter Cornelius Mondriaan, Olanda 1872-1944)
Marcel Duchamp (Francia 1887-1968)



































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