Considerazioni ad alta voce
di Leo Spanu
Sono sempre stato una persona tollerante; anche quando facevo politica attiva e mi tiravano addosso accuse ingiuste e cattive, riuscivo a sopportare le critiche con pazienza, seppur amareggiato da tanto rancore immotivato e stupido.
Sono ormai dieci anni che sto sulla rete con il mio blog e con le piccole cose che scrivo ma non avevo mai cancellato critiche e opinioni, neanche le più assurde, ma da qualche tempo il mio spazio internet è pieno di spazzatura. Così ho cominciato a bloccare la gente con i neuroni fuori uso: non voglio impedire a nessuno di esprimere le proprie opinioni (ammesso che siano tali) ma non ho capito perchè devono farlo nel mio spazio privato. Questi leoni da tastiera sono come quelli che portano i cani a cagare davanti alle porte degli altri: ma fateli cagare a casa vostra!
Ci sono poi altri che non capiscono quello che leggono ma lo commentano: il vecchio detto napoletano "io dicevo aglio e lui capiva cipolla" è tornato prepotentemente alla moda. So dell'analfabetismo di ritorno ma questi non sono neanche partiti. Dialogare con certa gente è come lavare la testa all'asino, sapone e tempo perso, per cui se qualche volta, per educazione, ho provato a replicare, ora mi rendo conto che è stato inutile. A discutere con uno stupido perdi sempre perchè lui, in materia di stupidità, ha più esperienza di te.
Quindi a partire da oggi non risponderò più a unti del Signore, a possessori di verità assolute, a giornalisti venduti, a politici incapaci, a chi accusa gli altri di ignoranza, a coloro che col turpiloquio esprimono la loro vasta cultura e a tutta quella massa di persone che, come la merda, galleggia in un oceano di oscenità.
A tutti un augurio di buona vita e un consiglio (come suggeriva Totò): Lei è un cretino. S'informi!
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