Piazza, bella piazza

 di Leo Spanu

Piazza, bella piazza

ci passò la lepre pazza

il pollice la vide

l'indice l'uccise

il medio la scorticò

l'anulare la cucinò

e il mignolino se la mangiò.

Questa è una della tante versioni della filastrocca della "Piazza, bella piazza".

Ho citato un ricordo antico dei miei primi anni di scuola quando mi interrogavo su chi fosse la lepre pazza perchè oggi la prima domanda che mi viene in mente è: ma cosa avranno mai fatto di male le piazze all'amministrazione comunale di Sorso? Vediamo: piazza Bonfigli, piazza S. Agostino, piazza Garibaldi, piazza Marginesu, adesso piazza Cappuccini e domani, probabilmente, piazza S. Pantaleo, piazza Santa Monica, piazzetta Santa Croce, piazzetta S. Anna e piazzetta della Stazione. Quanto lavoro da fare! Poi finalmente abbiamo finito le piazze a meno di non considerare piazza anche " via Largo Baracca" (come scritto in una lettera ad una signora del posto) dopo non so a cosa si attaccheranno per rifare il paese come piace a loro. Mi domando dove sta la Soprintendenza che dovrebbe vigilare su eventuali opere di valore storico?

Comunque una cosa è certa, la conservazione della memoria storica non fa parte dei programmi dell'amministrazione.

E di un'altra cosa sono sicuro: questa è una amministrazione che adora i parcheggi. Hanno ricavato parcheggi in piazza Garibaldi e piazza Marginesu e ancora in piazza Bonfigli dove una volta erano stati cancellati. Prima ancora hanno eliminata l'aiuola davanti all'ingresso della scalinata delle Billellera e hanno ricavato (udite gente, udite!) ben quattro parcheggi. Poco tempo fa hanno ricavato ulteriori parcheggi nell'area della Billellera utilizzando un terreno destinato a verde pubblico. Faranno parcheggi anche i piazza Cappuccini? Come fai a saperlo? Questi amministratori,  quando poni delle domande manco ti rispondono; chiusi come sono nei loro palazzi del potere, guardano dall'alto in basso i concittadini che non li hanno votati.

Sorso probabilmente è l'unico paese costruito a misura di automobili: ormai non c'è paese o città in Italia dove non ci sia uno spazio chiuso al traffico, noi abbiamo aperto il centro storico alla automobili. E' uno spettacolo vedere automobili fare acrobazie in vicoli dove passa a malapena una carriola. Forse bisognerebbe insegnare a molti sorsensi (gli amministratori no, loro sono nati già imparati) una vecchia legge della fisica che dice che dove ci sta un corpo non ce ne può stare un altro. 

Ho semplificato la legge; il mio insegnante di fisica al liceo mi avrebbe dato quattro per questa definizione sgangherata ma almeno così la capiscono tutti. 

NOTE

1) C'era una volta a Sorso "largo Baraca". (Secondo il vocabolario la parola largo indica anche una piccola piazza). Poi un giorno, forse un funzionario del comune, di origine senz'altro cagliaritana perchè a Cagliari amano le doppie,  aggiunse una c e fece diventare maiuscola la l.  A quel punto la domanda nacque spontanea: Ma questo Largo Baracca chi è? Si pensò ad un famoso aviatore delle prima guerra mondiale ma quello si chiamava Francesco poi, non riuscendo a trovare  una soluzione, si buttò tutto nel dimenticatoio. Così piano piano, nello scorrere del tempo,  l'abitudine e la lingua parlata crearono " via Largo Baracca". Nel frattempo a Sassari, uno studente asino ma raccomandato, al professore che gli aveva fatto una domanda facile facile (Dimmi il nome di Garibaldi?) rispose: Questa la so, Emiciclo. (Per i non sassaresi la piazza dedicata a Garibaldi si chiama emiciclo per via della forma).

A questo punto i miei quattro lettori mi chiederanno ma chi è questo Largo Baracca.  

Risposta: Giovanni Baraca (Sorso aprile 1843- 12/12/1882) Avvocato, poeta, giornalista, commediografo e romanziere. La piazzetta era intitolata a lui ma poi, come tanti altri artisti di Sorso  (praticamente tutti) è stato dimenticato.

Poi quando sostengo che stiamo cancellando la memoria storica di Sorso mi dicono che esagero.

2) Per chi fosse interessato a saperne di più, nel mio blog ho pubblicato un articolo il 25/8/2015. L'articolo è stato anche pubblicato su Il Corriere Turritano nr. 17 nel settembre 2012.

 

 

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