La colomba

 di Leo Spanu

Ogni tanto mi piace scrivere delle favole: niente principesse o nani e ballerine ma cose così, seguendo il filo o il fio, non lo so. Non mi sono fumato niente (ho smesso tanto tempo fa), non bevo e ho ancora qualche neurone in testa ma ascolto molti, forse troppi telegiornali. Mi sa che mi fanno male perciò ho scritto una canzoncina  di poche pretese e senza musica.

La colomba

C'era una volta una piccola "flotilla" che non doveva navigar

contrastata non solo dal vento ma da onde di un periglioso mar.


Erano una, dieci, trenta  le imbarcazioni che veleggiavano lente

contro dieci, cento, mille occhi che li spiavano malignamente.


E naviga, naviga fin dove il cielo si abbraccia al mare

e naviga, naviga fin dove il cuore riesce a sognare


Terra, terra, gridarono  i naviganti  giunti presso Gaza

dopo un viaggio duro senza certezze di tornare a casa.


Terra, terra, gridarono  come bambini che giocano pieni di esultanza

e inviarono una colomba bianca come messaggera di speranza.


Non erano naufraghi ma testimoni di un mondo perduto

un mondo triste e confuso che dall'altra parte s'era girato

un mondo che chiudeva gli occhi per non voler vedere

un mondo con il cuore spento perchè non sapeva amare.


Poi ci fu un tuono, come un rombo di paura a coprire il cielo

nuvole basse nascosero il mare, la terra e le barche come un velo

poi quando il sole tornò a splendere tra la polvere e il fumo

solo una colomba volò a portare un ramoscello di pace a nessuno.

Picasso. Colomba della pace

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