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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Ritorno a Pontida

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 di Leo Spanu Mentre va in onda il processo a Salvini,  l'uomo che ha difeso i confini dell'Italia da feroci bambini, donne violentate e uomini disperati, lui, l'uomo più coraggioso della Lega si rifugia in quel di Pontida dove nel settembre del 2019 vi fu l'incoronazione di cotanto leader a re della Padania. Me lo ricordo quell'avvenimento storico (ormai i destrogeni fanno la storia anche quando fanno la cacca); io non c'ero ma li ho visti in televisione e allora commentai così. Li abbiamo visti tutti (purtroppo anch'io) in televisione, a Pontida: erano 80.000 (ottantamila) coglioni. Quanti? 80.000! Solo? Pensavo peggio. La migliore era una signora di Bibbiano, paese diventato famoso per gli orchi (tutti comunisti) e l'elettroshock ai bambini, una variante moderna del metodo Montressori. La signora in questione ha esibito sul palco, come un trofeo, la figlioletta di sei anni strappata dalle mani di terribili torturatori. Forse stava meglio (la bambina)

Santo Subito

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 di Leo Spanu Mai avrei pensato che un destrogeno potesse staccare volontariamente il culo dalla poltrona, invece Sangiuliano si è dimesso da minestro della cultura. Bisogna premiarlo: Santo Subito! Fonte: TWITTER San Sangiuliano da Napoli: ora et semper Gli ultimi giorni di Pompei. Poi furono cenere e lapilli E le brioches? E il boccino? Dei centimetri di aria (fritta) in più sotto i piedi A me la torre Eiffel non è mai piaciuta Chi è quella signora a sinistra? Chi ha incastrato Roger Sangiuliano? Pignoleria Ahi! Dal romanzo di Alberto Moravia: Io e lui

100 canzoni italiane: 76-100

di Leo Spanu 76-100 76-  Guarda che luna (1959) Fred Buscaglione (Torino 1921-Roma 1960) Una canzone romantica del "duro dei duri" in un mondo di "bulli e pupe". Cover: Marino Marini, Milva, Fred Bongusto, Emma, Irene Grandi, Luciano Pavarotti, Ricchi e Poveri. Versione  strumentale: Stefano Bollani. In realtà i successi di Buscaglione erano: Eri piccola così; Che notte; Teresa non sparare; Che bambola. Piccoli capolavori di ironia. 77- Via con me ( 1981) Paolo Conte . Probabilmente la canzone più nota del cantautore di Asti. Cover: Roberto Benigni, Neri per Caso, Fiorella Mannoia. " Non perderti per niente al mondo/ lo spettacolo d'arte varia/ di uno innamorato di te" 78- La voce del silenzio (1968) Mina. La canzone fu presentata al festival di Sanremo del 1968 con le interpretazioni di Tony del Monaco (Sulmona 1935-Ancona 1993) e Dionne Warwick (USA 1940) ma fu un fiasco. Ripresa da Mina divenne un successo mondiale. Cover: Johnny Dorelli, Iva

100 canzoni italiane: 51-75

 di Leo Spanu 51-75 51- Mi sono innamorato di te  (1962)  Luigi Tenco . " Mi sono innamorato di te perchè non avevo niente da   fare"  è una delle più belle e disperate dichiarazioni d'amore. Cover:  Ornella Vanoni. Johnny Dorelli, Nicola   di Bari, Mina, Antonella Ruggiero, Tiziano Ferro, Franco Simone, Francesco Baccini . Nel lato B del 45 giri:  Angela. Anche Angela non scherza come testo fuori del comune (nel 1962!): " Volevo farti piangere/ vedere le tue lacrime/ sentire che il tuo cuore/ è nelle mie mani./ Angela, Angela, angelo mio/ ma questa sera invece di piangere/ guardi il mio viso in un modo strano/ come se fossi ormai lontano." 52- Gastu mai pensà  (1970. Hai mai pensato)  Lino Toffolo ( Murano/ Venezia 1934- 2016). Versione italiana di  Enzo Jannacci . Anche in questo caso versione integrale del testo, Lino Toffolo lo merita.   "Hai mai pensato/ ai fiori quando sono tanti/ e pieni di colori, coriandoli sull'erba/ e alle nuvole/ ci hai m

100 canzoni italiane: 26-50

 di Leo Spanu 26-50 26- E ti vengo a cercare  (1988)  Franco Battiato  (Ionia/Catania 1945- Milo/Catania 2021). Utilizzato nella colonna sonora del film "  Palombella rossa"  (1989) di  Nanni Moretti . Cover:  Tiziano Ferro. " Questo secolo ormai alla fine/ saturo di parassiti senza dignità ." Se Battiato vedesse  a quali livelli d'indecenza siamo arrivati , cosa scriverebbe oggi? 27- Giudizi Universali  (1997)  Samuele Bersani ( Rimini 1970) Favolosi quei " centimetri di libri sotto i   piedi ". Come camminare sull'infinito. Ma anche quel: " Piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria ." 28- Canzone per Alda Merini  (1999)  Roberto Vecchioni.  Omaggio ad una grande poetessa. " Io non scrivo più niente, mi legano i polsi/ ora l'unico tempo è nel tempo che colsi/ e qui dentro il dolore è un ospite usuale/ ma l'amore che manca è l'amore che fa male." 29- Margherita  (1976)  Riccardo Cocciante  (Saigon 1

100 canzoni italiane: 1-25

 di Leo Spanu Ritorniamo a parlare di canzoni e di classifiche tanto per giocare. La prima classifica di canzoni italiane la  votai (io da solo  più me medesimo nel 2017) poi mi sono accorto che le 100 canzoni italiane che più mi piacciono sono almeno 200. Lo lo so che la matematica non è un'opinione ma mi piacerebbe far stare 200 in 100, purtroppo, secondo una legge fisica, dove ci sta un corpo non ce ne può stare un altro (anche se qualcuno ha inventato i water closed a due culi). In realtà le classifiche (almeno di canzoni) sono come le ciliegie; mangi la prima,  la seconda poi via come ti vengono a portata di mano senza un ordine prestabilito. Probabilmente la classifica potrebbe essere diversa ogni giorno ma oggi mi è uscita così. Vediamo di raccontare qualcosa su queste canzoni. P.S. Ho provato a controllare altre classifiche per confrontarle con la mia. Sembra che la musica leggera italiana sia nata pochi anni fa anche se qualcuno è andato indietro addirittura fino al 1970.

Lo scemo del paese

Leo Spanu (2019) C’era una volta, in tutti i paesi o quasi, quello che le persone (sedicenti)  normali  chiamavano “lo scemo del paese”.  Di solito si trattava di una persona malata di mente, spesso un poveretto innocuo che non dava fastidio a nessuno ma che tutti usavano come  pattumiera; una specie di contenitore dove scaricare scherzi feroci e vili e tutta la cattiveria (che è tanta) di cui un uomo può essere capace. Erano degli infelici, vittime due volte, prima di un sistema sanitario assurdo poi dell’imbecillità umana. “Lo scemo del paese” però rappresentava anche qualcosa di più della crudeltà di gente meschina; nella figura dello “scemo del paese” veniva scaricata la paura per quell0 che non si capisce e non si vuole conoscere, l’immagine fisica della nostra  incapacità di accettarci per quello che siamo, un tentativo di colpevolizzare gli altri per i nostri difetti e limiti. In una parola sola: alienazione (1) Il termine, in filosofia, fu utilizzato per  la prima volta dal ted

Nati: sotto un cavolo o...

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di Leo Spanu Ci sono quelli che nascono sotto un cavolo e quelli portati dalla cicogna. La cicogna ama i climi freddi e nebbiosi specie le pianure padane dove crescono appunto i cavoli anche se, spesso, di bassa lega. O forse le cicogne li depositano lì, nascosti sotto le foglie di cavolfiore o di verza. Quelli cucinati, pardon quelli cresciuti, con la verza puzzano di meno, gli altri, da grandi, fanno i venditori di cavolate:  noi gente del sud, quindi sudici,  le chiamiamo direttamente cazzate poi ci sono altri sudici che le comprano (cavolate e cazzate) a occhi chiusi. In Sardegna ci facciamo minestroni, pardon governi, pesanti cinque anni, talmente pesanti che ancora non siamo riusciti  a digerirli. Speriamo bene altrimenti ci tocca ingurgitare la ricetta di Teofilatto dei Leonzi (L'armata Brancaleone):" Bollitura di cetrosella, finocchio, zolfone, malva, tutto insieme. Bere a digiuno! Ti ribolle dentro come sciacquare una botte, poi per lo dietro ti esce un gran fuoco e

Condividi? No, grazie!

 di Leo Spanu Lo so che avevo promesso di un pubblicare vecchi articoli ma questo del gennaio  2019 corrisponde al mio umore di oggi. Scusatemi. "Nei bei tempi quando i politici venivano da Marte o dintorni, ci fu un deputato   che iniziò il suo intervento in aula con: “ La mia opinione che peraltro condivido ….” Un trionfo, finalmente un politico che riusciva a mettere d’accordo i due emisferi del  suo cervello. Altan , personaggio troppo intelligente per fare l’italiano (anche lui viene da Marte e dintorni) anni dopo scrisse invece: “ Ho dei pensieri che non condivido .” Mi associo. Coltivo la mia schizofrenia come un fiore raro ma non vado a raccontarlo in giro. M’è  rimasta una punta di pudore per cui mi vergogno non solo della mia insipienza ma anche di quella di chi pretende di rappresentarmi come istituzione. Quindi   non condivido le castronerie quotidiane pronunciate senza il minimo senso del ridicolo, da " garzoncelli scherzosi"   vestiti da ministri, ge

Sorso (quasi) in ordine alfabetico

 di Leo Spanu La Nuova Sardegna è uno strano giornale, pubblicato a Sassari sembra  avere poca considerazione per il territorio in cui è nato; a parte lo spazio esagerato dedicato ad altre zone della Sardegna (centro sud) una volta pubblicava una pagina in lingua sarda. Operazione benemerita ma da queste parti si parla il sassarese che è una lingua nobile come le altre lingue sarde e non un dialetto. Ma dove le prestazioni del giornale si esaltano è quando si tratta di parlare male, anzi malissimo, di Sorso. Ogni volta che c'è una notizia negativa, piccola o grande non importa, titoloni da prima pagina. Ma si può sapere cosa  vi abbiamo fatto noi sorsensi ai giornalisti de La Nuova Sardegna?  Non è che, per dirla con quel burlone di Roberto Benigni, qualche "sussincu maccu" (sorsense scemo) vi ha ammazzato il gatto e trombato la nonna? L'ultima sparata è stata sulla macchina a tre ruote che è andata al supermercato a fare la spesa. Ho raccontato anch'io (a modo mi