Brescia e dintorni 14
di Leo Spanu
Circa un mese fa ho completato anche la seconda pubblicazione del mio romanzo " A Brescia non c'è la nebbia". Tutto sommato molte persone lo hanno letto, ad oggi 342; il precedente romanzo "I ragazzi delle case INCIS" ambientato a Treviso (città della mia infanzia) è arrivato a quota 514 (circa due mesi). Non posso lamentarmi quindi, anzi direi che è un successo imprevisto. Ma c'è una cosa che mi disturba: nessun commento, al limite una critica, da qualche bresciano. E pensare che a Brescia ho vissuto l'adolescenza e la giovinezza, a Brescia sono diventato adulto. Oggi sono sardo, orgogliosamente sardo, ma con cuore, pensiero e memoria divisi tra Sardegna, Brescia e Treviso. Una specie di mostro uno e trino. Avrei voluto ricevere una parola di ringraziamento non per solleticare la mia vanità ma perchè avendo sempre cercato di valorizzare, con le azioni prima e poi con gli scritti, le comunità dove ho vissuto e operato, in cambio ho ricevuto, come paga, il silenzio . Le parole sono pietre è vero ma spesso i silenzi fanno più male.
Dice un proverbio cinese "Non fare del bene se non sopporti l'irriconoscenza". Sono d'accordo, non ho certo intenzione di cambiare il mio modo di pensare e di agire e neppure di rinnegare le esperienze di una vita ma, ora che mi sto avvicinando alla bella età di 80 anni (in realtà ne devo compiere 78), confesso che un grazie "semel in anno" (ogni tanto) mi avrebbe fatto piacere. Per cui, amici vicini e lontani, nello spazio e nel tempo, permettetemi un piccolo sfogo, una parolaccia, una sola:
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BRESCIA
DINTORNI
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