Scusate se insisto
di Leo Spanu
Scusate se insisto ma devo pubblicizzare qui il mio ultimo romanzo " Il santo e l'assassino" (Edizioni Luoghinteriori, Città di Castello 2023) dal momento che, essendo io un signor nessuno anzi, a a suo tempo sono stato un soldato semplice (alpino) e non un generale, non mi riesce di essere invitato in televisione per una qualche presentazione. Allora mi sono rivolto al mio amico Luigi per un giudizio.
Con Luigi siamo amici dai tempi del liceo poi, nel 1970 io sono rientrato in Sardegna. Non ci siamo più visti fino a 2015. Luigi è un imprenditore di successo, laureato in fisica, abbandonando il sogno di diventare musicista (suona il pianoforte), ha lavorato duro e con molti sacrifici e oggi è titolare di una società con oltre cento dipendenti quasi tutti laureati e due sedi, a Brescia e a Bergamo, che offre servizi di software a diverse imprese (esempio la Ferrari). Quando ci siamo rivisti a Brescia, appunto nel 2015, è stato come se ci fossimo lasciati la sera prima. Abbiamo passeggiato per la città chiacchierando di tutto e di niente come facevamo quando eravamo due studenti squattrinati ma pieni di sogni. Ora ci sentiamo al telefono, magari una volta all'anno ed io, naturalmente, gli spedisco i miei romanzi. Il suoi giudizi sono importanti per me perchè Luigi è un lettore forte, un uomo di cultura e se deve fare delle critiche non si lascia condizionare dall'amicizia. Ecco il suo giudizio:
" Una prima osservazione superficiale: il libro si presenta in maniera accattivante. La grafica della copertina riuscita, la rilegatura e le dimensioni fanno si che si tenga volentieri in mano. Sono sicuro che se l'avessi visto sullo scaffale di una libreria, indipendentemente dallo scrittore, avrebbe attirato la mia attenzione. Mi rendo conto che possono sembrare considerazioni ininfluenti, ma spesso possono fare la differenza tra un buon libro che non si vende e un libro di successo...
Veniamo al contenuto.
Prima di tutto complimenti per il coraggio con cui hai affrontato un argomento arduo da rendere in maniera non banale in un'ambientazione così complessa. Ne è uscito un vero e proprio affresco storico ricco di dettagli e perfettamente armonizzato con le vicende dei protagonisti.
Ho molto apprezzato la scelta di tenere sempre in primo piano il narratore. Attraverso questo artificio il lettore non deve instaurare un rapporto diretto con la storia, ma viene mediato dall'autore che non solo gli racconta la storia, ma la tiene sempre correttamente inquadrata nel contesto storico e, talvolta, può anticiparne le stesse implicazioni future. Il tutto attraverso interessanti disgressioni che superano i limiti di spazio e tempo delle sole vicende vissute dai protagonisti.
Un lavoro possibile solo grazie ad una profonda conoscenza del momento storico medievale conseguente ad una profonda ricerca di approfondimento del contesto. Perfetta la scelta di condividere col lettore alcuni preziosi riferimenti bibliografici.
Insomma, il libro mi è piaciuto e l'ho letto volentieri."
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