di Leo Spanu
Franco Pinna (La Maddalena 1925- Roma 1978) è stato un fotografo che ha collaborato con i più importanti giornali: Paese Sera, L'Unità, L'Espresso, Panorama, Epoca, Paris Match, LIFE, Stern, Vogue. E' stato anche fotografo di scena per Fellini a iniziare da "Giulietta degli spiriti". Le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre personali a Roma, Firenze, Sassari, Cagliari, Bologna, Napoli, Lipsia, New York.
Franco Pinna con Federico Fellini
Franco Pinna si trasferì a Roma , con la sua famiglia. nel 1935. Ho sempre pensato che ogni sardo dovrebbe vivere almeno cinque anni, fuori dalla Sardegna, possibilmente da giovane, molto giovane, per perdere quel provincialismo, o quel complesso di sudditanza, che ci fa diventare "schiavi" di ogni stronzo che viene dal continente. Ma ci pensate che siamo "governati" da uno che prende ordini da Salvini?
Donna con fazzoletto. Calabria. 1952-55
Massaie vicino alla stazione. Bagnara Calabra. 1953
Rosarno, Calabria. 1953
Gruppo di bambini. Sicilia 1955
Guardando la Tv. Roma. 1956
Ballo. Mandrione (1), Roma, 1956
Prostitute al Mandrione. Roma. 1956
Cappuccini. Serra San Bruno, Calabria. 1958
Pastori che cantano in coro all'osteria. Orgosolo, Sardegna. 1961
Uomini a cavallo. Lula, Sardegna. 1961
Macomer, Sardegna, 1961
Lavorazione del tonno in una tonnara. Stintino, Sassari. 1962
NOTE
1) Il Mandrione era una borgata della periferia romana nota come zona degradata, abitata da derelitti, meridionali emigrati, zingari e sfollati.
Ho già raccontato questa storia ma non avevo mai trovato un'immagine di quel rione, neppure ne conoscevo il nome; io nel Mandrione ci sono capitato per sbaglio, insieme a mia madre, nel 1958 (avevo 12 anni). C'eravamo persi cercando un mio zio materno (emigrato da poco dalla Sardegna) che aveva trovato un appartamento in affitto nella periferia romana. Mia madre era elegantissima nel suo tailleur ed io ero vestito come un adulto, pantaloni lunghi, giacca, camicia e cravatta: eravamo persone benestanti finiti per caso nell'inferno dei poveri. Tenevo mia madre per mano mentre camminavamo nella strada fangosa, con gli abitanti della zona che ci guardavano perplessi. Mia madre piangeva a vedere tanta miseria.
Commenti
Posta un commento