Non è bello ... : Evgenia Sarè
di Leo Spanu
"Non è bello ciò che è bello ma che bello, che bello, che bello" recitava Nino Frassica quando faceva ancora il frate (frate Antonino da Scasazza) e ancora non s'era arruolato nella benemerita per aiutare Trinità che in vecchiaia s'è messo a fare il prete facendosi chiamare don Matteo. Certo che le vocazioni religiose sono imponderabili e incomprensibili come il pensiero dei Mattei politici.
Ma Evgenia Sarè (Armenia 1969) non credo abbia mai guardato (per sua fortuna) la televisione italiana, il suo concetto di bellezza deriva probabilmente dalla storia del suo paese, uno stato che, tirato da una parte all'altra da nazioni vicine fameliche, ha subito guerre e massacri al limite del genocidio. E ancora oggi si ritrova a subire morte e dolore. Comprensibile quindi l'ironia amara e il sarcasmo di un'artista che nelle sue opere presenta immagini di persone belle dentro (forse) ma esternamente brutte e (apparentemente) felici come in una favola da raccontare ai bambini. Forse anche noi adulti stanchi e delusi avremmo bisogno di favole nuove per riprendere a sognare.
Evgenia Sarè oltre che dipingere è anche scenografa, scultrice e ceramista.
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