Complessi musicali italiani: Nomadi
di Leo Spanu
I Nomadi sono un gruppo musicale nato nel 1963, ai tempi del beat, per opera di Beppe Carletti e Augusto Daolio. Il primo successo, dopo anni di lavoro nelle balere, arriva solo nel 1966 con "Come potete giudicar" (canzone che a me non piace per niente) cover di "The Revolution kind" di Sonny Bono ma è interpretando brani di uno sconosciuto Francesco Guccini che il gruppo si mette davvero in evidenza: "Noi non ci saremo, Dio è morto, Per fare un uomo, Canzone per un amica". Confesso che per quanto io straveda per Guccini, le interpretazioni dei Nomadi sono musicalmente migliori: la voce di Augusto Daolio ha un fascino strano. Nel 1967 i Nomadi incidono un LP basato sulle canzoni di Guccini: tra le tante fa scalpore "Dio è morto" censurata dalla RAI e trasmessa invece da Radio Vaticana. Nel 1968 esce "Ho difeso il mio amore" cover di "Nights in white satin" dei Moody Blues e il successo di questa versione è superiore a quella precedente dei Profeti. Il 1970 è l'anno di "Un pugno di sabbia" ma è nel 1972 che i Nomadi raggiungono il massimo della loro pur ricca carriera con "Io vagabondo" che vende milione di dischi. Ancora una volta non riesco ad apprezzare questo loro brano di facile orecchiabilità ma banale nel testo: colpa mia ma il tema retorico dei "vagabondi" è presente in molte canzoni (mediocri) di quegli anni, vedi anche Nicola di Bari. L'unica che mi piace è di un praticamente sconosciuto cantautore, un paio di canzoni e poi l'oblio. Per la cronaca si tratta di Giorgio Laneve (Milano 1946) un poeta, col brano "Sono un vagabondo" lato B di "Amore dove sei" (1970). I successi dei Nomadi sono come le ciliegie, uno tira l'altro; nel 1972 "Suoni"; nel 1973 "Un giorno insieme" e "Mamma giustizia"; nel 1974 "Tutto a posto"; nel 1975 "Gordon"; nel 1977 "Il fiore nero"; nel 1981 "Il vecchio e il bambino; nel 1982 "Il paese delle favole"; nel 1985" Il pilota di Hiroshima"; nel 1988 "L'uomo di Monaco"; nel 1990 "Mercanti e servi"; nel 1991 "Gli aironi neri", "C'è un re, Ma noi no"; nel 1992 "Primavera di Praga" (1992). Ma il 1992 è anche l'anno della morte di Augusto Daolio. Il gruppo continuerà la sua attività grazie a Beppe Carletti e ancora oggi hanno un buon successo con il loro vecchio repertorio ma è un'alta storia. I Nomadi, per quanto mi riguarda, avevano la voce e l'anima di Augusto.
Componenti del complesso originario
Beppe Carletti (Novi di Modena, 1946) Tastiere, fisarmonica
Augusto Daolio (Novellara-Reggio Emilia, 1947-1992) Voce
Antonio Campari. Chitarra
Franco Midili. Chitarra
Remo Gelat.i Chitarra, basso
Gabriele Copellini (Novellara 1943) Batteria
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