Simboli: libro
di Leo Spanu
Il libro è simbolo di cultura, non solo, ma di religione superiore. In primo luogo l'Islam che definisce il Corano "libro sacro"; il credente infatti è tenuto a frequenti letture. Tuttavia anche alle altre religioni è riconosciuto il diritto ad esistere anche se come una forma di protezione, come avveniva per i cristiani nella Spagna moresca.
Per il cristianesimo i codici (libri fatti di fogli rilegati) sono diversi dai rotoli (volumina) che si vedono nelle raffigurazioni degli Apostoli; infatti Cristo li consegna a loro come simbolo della tradizione dottrinaria. Ma gli evangelisti vengono rappresentati insieme ai loro animali simbolici (ad esempio san Marco con il leone), raramente come scrittori di libri, intesi in senso moderno. Il Giudice Universale o Cristo Pantocratore (rappresentazione tipica dell'arte bizantina e paleocristiana del Cristo in gloria) viene spesso raffigurato con un libro in mano dove sono segnate tutte le azioni dell'uomo, dalla prima all'ultima (lettere greche alfa e omega)
Ma il più antico libro religioso è la Bibbia (1) il libro dei libri: già al primo uomo, Adamo, è consegnato dall'angelo Rasiele un libro come fonte di sapere, da trasmettere ai suoi successori.
Nella Massoneria la Bibbia (libro della sacra legge) è una delle tre "luci" ed è parificata al codice della Grande Loggia (le altre due luci sono il compasso e il cerchio).
Nell'antica Cina il libro (shu) è l'attributo del dotto. Particolare importanza avevano i quattro libri del maestro Confucio (551 a.C.- 479) e i "cinque libri classici" (I-ching). Nel corso del tempo tutti gli altri libri furono bruciati permettendo il possesso solo degli annali del regno e dei libri concernenti la vita pratica.
Anche nell'antico Messico molti libri furono bruciati specie dal re azteco Itzcoatl (1427- 1440)) per cancellare la storia delle monarchie precedenti. Bruciare libri è sempre stato lo sport preferito di monarchi assoluti e dittatori; nella Germania nazista il rogo dei libri (1933) è stata una delle tante manifestazioni assurde, stupide e feroci del Novecento. La cultura ha sempre fatto e continua a far paura al potere e ancora oggi si fa la guerra ai libri magari in forme meno cruente e meno appariscenti. Tornando ai roghi c'è da dire che anche i missionari cristiani, in Messico, fecero bruciare (1526) numerosi codici maya.
Nell'araldica il libro aperto è presente nell'emblema di molte città universitarie.
Contrariamente a quanto si possa immaginare il libro è importante anche per gli analfabeti: santa Giovanna d'Arco (Francia, 1412- 1431) contrappone la sua esperienza visionaria al sapere libresco dei teologi. " Il mio Signore ha un libro che nessun chierico ha mai letto." Del resto anche Paracelso (medico, astrologo, alchimista svizzero 1493- 1541) preferiva il "leggere nel libro della natura" allo studio teorico.
NOTE
1) Bibbia (tà biblia) deriva il suo nome dalla città fenicia Byblos, il più famoso centro per il commercio del papiro.
Due immagini della mia biblioteca.
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