Libri
di Leo Spanu
Io e la mia signora ci siamo divisi i compiti nell'arredamento della nostra casa, io mi occupo dei libri, lei di tutto il resto: praticamente 90 a 10 per lei. E forse esagero nel mio ottimismo perchè lei "ingentilisce" libri e libroni con oggetti decorativi; a volte per prendere un libro bisogna smontare una stanza o quasi. I libri spuntano da tutte le parti nella nostra "grande casa" (90 mq) ma siamo entrambi lettori "forti" come si usa dire anche se non capisco perchè bisogna fare ricorso alle taglie dei vestiti per dire che uno ama leggere. Non è che ingrassi se leggi molti libri, forse un pò il cervello ma non si vede. Comunque la domanda è: quanti libri ci sono a casa nostra? Risposta: non lo so. Penso tra i 4 e 5 mila volumi; non ho nessuna voglia di contarli, lo farà chi se li prenderà, quando smetterò di comprarli e collezionarli.
A volte mi sembrano troppi e non so mai rispondere alla più triste domanda della storia dell'umanità: "Ma li hai letto tutti?" Che voglia di dire: "No, con alcuni ci raccontiamo barzellette, con altri discutiamo di come fare l'amatriciana, a volte cantiamo canzoni alpine o canzonacce sconce, spesso li spolvero e quando sono puliti balliamo il valzer."
Il vero problema è a chi lasciarli. Probabilmente alla biblioteca di Sennori, dove ci sono ragazze e signore davvero in gamba. Sorso no. Se penso che, insieme all'amico Antonio Salis, io sono stato il fondatore della biblioteca di Sorso mi viene la malinconia. Da tempo c'è una gestione cialtrona di quella che era una della più belle biblioteche della Sardegna. Esagero? Ci sono state donazione abbandonate all'umidità e al degrado e lo stesso professore Nicola Tanda ha preferito lasciare i suoi libri ad Ozieri. Sarà un caso?
Anche i quadri di Secol (Rosa Sechi Colacino) interessante e misconosciuta artista di Sorso sono stati abbandonati per anni nel soffitto del palazzo Baronale ed ora sono stati appesi in maniera ignobile in luoghi tristi e umidi come i corridoi del comune, come si fa con le "cose" che si incorniciano da vecchi calendari per tappare qualche muro vecchio. I nostri giovani amministratori sono (quasi) tutti super laureati e tutti super ignoranti. Capita quando si fa politica solo per vanità o per i soldi.
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