Il mio nome (non) è James Bond
di Leo Spanu Nella presentazione dell’ultimo film di James Bond (io sono sempre rimasto fedele a Sean Connery) hanno dato una notizia clamorosa: il prossimo 007 sarà donna, nera, italiana in onore a Matera, dove ormai girano tutti i film, e si chiamerà Giacomina Bonda. Un trovata geniale perché ormai siamo stanchi dei film di ieri riciclati e rifatti male: Il giustiziere della notte (ridateci Charles Bronson!); Conan il barbaro (ridateci Arnold Schwarzenegger!); Tomb Raider (ridateci Angelina Jolie!). Una trovata fantastica perché possiamo riprogrammare i vecchi personaggi ormai obsoleti e ridare nuova linfa ad un cinema che si rigira su se stesso perché a corto di idee (mancano sceneggiatori e registi bravi come quelli di una volta). Vediamo qualche esempio. Ramba. La scena più spettacolare è quando, dentro il posto di polizia, la lavano nuda con la pompa di scarico della lavatrice e, siccome l’acqua è ancora bollente, le scaldano (sgradevolmente) la patonza. E pochettino si inc