Pillole di storia: non VIP
di Leo Spanu
Una volta (anche oggi) il "popolino" seguiva la vita dei personaggi importanti, attrici e principesse in particolare; c'erano (ci sono) riviste specializzate in pettegolezzi (come si chiamavano allora) che frugavano nella vita privata dei VIP. Ricordo da bambino, a Treviso, mia madre con le amiche che commentavano gli articoli più importanti e discutevano con una serietà che manco nel parlamento italiano. Era il loro modo di trascorrere il tempo libero, una volta sistemati mariti e figli. Oggi grazie ad internet si va a frugare dentro le mutande anche degli sconosciuti; ma si fa da soli, coi telefonini e derivati, come una specie di masturbazione mentale e, giustamente, solitaria.
Il pettegolezzo fine a se stesso, quello per ridere e sfottere, è scomparso: oggi si sparla e si diffama solo per far male e, purtroppo, le conseguenze sono talvolta letali per le persone fragili. Oggi tutti cerchiamo i nostri cinque minuti di gloria e non importa come. Peccato che passata la festa ti rimanga un cerchio alla testa e la bocca impastata come dopo una sbornia. Ai miei tempi, ubriacarsi, era un'esperienza negativa di cui poi ci si vergognava, una piccola lezione di come la stupidità (nostra) potesse essere dolorosa. Follie di ragazzi. Oggi si esibisce pubblicamente il peggio dei nostri comportamenti come se essere stronzi fosse una qualità.
Personalmente non contesto a nessuno il diritto di scendere in piazza a urlare le proprie cazzate però gradirei che qualcuno mi spiegasse cosa c'entra la green card con la stella gialla degli ebrei.
E leggetelo qualche libro ogni tanto. Evitereste di raccontare al mondo intero la vastità della vostra ignoranza. Ed anche della vostra stupidità.
Ma torniamo alle nostre pillole di storia, quella dei non VIP, della gente comune di cui non troverete nessuna notizia ma erano persone vere. Oggi se ne incontrano sempre meno.
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