Federica Pellegrini
di Leo Spanu
Queste Olimpiadi stanno virando sempre più verso il rosa, almeno per quando riguarda la squadra italiana. Ma aldilà dei risultati e delle medaglie, sopra tutti c’è la figura di questa ragazza di Venezia, Federica Pellegrini, Fede per gli amici, la Divina per i suoi ammiratori. Cinque finali olimpiche consecutive nella stessa gara ( mt 200 stile libero) non sono solo un record incredibile nella storia del nuoto mondiale ma un traguardo impensabile in uno sport dove a trent’anni sei vecchio, stravecchio, un’atleta da panchina. Misurarsi con ragazzine che erano appena nate quando Federica cominciava la sua collezione di medaglie, sembra una favola . La favola bella di una ragazza che non ha mai smesso di lottare. Questo è il messaggio vero di questa grande atleta: lasciate perdere il finto motto decoubertiniano: L’importante non è vincere ma partecipare. Oltre ad essere una stronzata trascendentale è anche quella che oggi si definirebbe fake news, una bufala. Il marchese De Coubertin non ha mai pronunciato questa frase fasulla, era un uomo di sport e in quanto tale conosceva tutto quello che c’è dietro la vittoria di un atleta. La sua concezione era che l’importante è lottare.
E’ un principio che ha sempre ispirato la mia attività di allenatore di atletica leggera. Ho visto ragazzi senza particolare talento ottenere risultati esaltanti per il loro impegno, per la loro grinta, per la loro “cattiveria” sportiva. E, credetemi, per un tecnico è un momento di profonda emozione vedere un proprio atleta vincere una medaglia, anche di bronzo, magari in piccole gare di provincia. Non è la grandezza della vittoria che ha valore ma la soddisfazione di aver superato paura e fatica, di aver vinto le proprie debolezze. Ho sempre spiegato alle mie ragazze e ai miei ragazzi che nell’atletica, ma credo in tutti gli sport, nessuno arriva mai ultimo. La parola ultimo è solo un fatto numerico per fare statistica ma non ha nessun valore sportivo: vinci sempre ogni volta che superi un tuo limite.
A distanza di anni molti miei ex atleti mi hanno detto che quel mio invito a non arrendersi mai è stato uno stimolo che li ha accompagnati e aiutati anche nella vita. Lo sport può essere un’ottima scuola anche per affrontare i problemi dell’esistenza.
Federica Pellegrini è l’immagine della persona vincente sempre, specie oggi che nella sua ultima olimpiade arriva settima nella finale della sua gara preferita. Quel settimo posto è una medaglia di diamante per tutti quegli atleti che non arriveranno mai ai vertici del successo ma che vivono la loro attività sportiva come un momento felice della loro giovinezza, una spinta per un futuro che possa essere ricco di soddisfazioni e di benessere. E, non per ultimo, uno stimolo per tutte le donne a non arrendersi ma a continuare a lottare per difendere la propria identità .
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