Catalogna
di Leo Spanu
Negli ultimi anni si è parlato molto della Catalogna, per motivi politici. Non mi piace il nazionalismo specie quando esasperato ma ritengo giusto che ci siano regioni che abbiano una loro autonomia per poter esprimere la loro cultura specie quando è diversa da quella delle aree circostanti. La Catalogna è come la Sardegna, non c'è bisogno di indipendentismo, talvolta armato, per sostenere i loro diritti. Io sono sardo e sono orgoglioso di esserlo ma sono anche orgogliosamente italiano. Il mondo è diventato troppo piccolo per parlare di "piccole patrie" che si fanno la guerra. La storia, a volte insegna qualcosa, l'Italia dei Comuni, dei tanti staterelli ci ha impedito per secoli di diventare una nazione unita. Ancora oggi a 150 anni dall'Unità troppe differenze e diffidenze creano problemi anche gravi. Una concezione campanilistica del paese è roba da tifosi esaltati, non ci sono nemici nel paese vicino.
Sorso (mio paese natio) e Sennori distano solo 600 metri eppure ci sono state situazioni difficili, malgrado rapporti comuni. Ancora oggi piccole ripicche impediscono alle due comunità una concezione politica ed economica comune per una gestione intelligente del nostro territorio dove da secoli viviamo insieme. Io sono sorsense solo per tre quarti perchè la mia nonna paterna era di Sennori ma, scherzando, mi definisco un sardo lombardo veneto perchè le mie radici sono distribuite in tanti luoghi diversi.
Spero che la Catalogna ritrovi una pacifica convivenza con la Spagna (non è un comportamento molto democratico quello del governo spagnolo) perchè è solo nella pace che si vive bene.
In questo articolo andremo a cercare le bellezze della Catalogna: come sempre è un viaggio mordi e fuggi. Il libro, a cura di Rolf Toman, è Catalogna di Barbara Borngasser. Edizioni Konemann 2001. Le fotografie sono di Gunter Beer e Achim Bednorz.
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