Una canzone per te: Gioco di bimba
di Leo Spanu
Non sempre le canzoni trattano in maniera insopportabile il solito binomio cuore-amore (e altre tragiche rime): ho chiamato "poeti" (e me ne assumo la responsabilità) cantautori come De Andrè, Vecchioni, Endrigo, Gaber, Lumini, Laneve e altri per dire che ci sono molti modi di esprimere emozioni ed immagini in forma artistica. Magari il successo talvolta è limitato e spesso neppure arriva perché siamo al livello musicale di “finchè la barca va". La televisione poi, da decenni spaccia immondizia musicale come capolavori. Ogni tanto fanno “gare” con giuria popolare per definire la più bella canzone d’amore e vince regolarmente “Piccolo grande amore” che anche a Baglioni (che ringrazia per i soldi guadagnati) ogni tanto viene la nausea. Ma perché meravigliarsi del basso livello culturale del nostro paese? C’è gente (con laurea) che pensa che la cappella Sistina si trovi a Firenze, il monte Bianco è finito in Sardegna, Mussolini era un grand’uomo perché faceva arrivare i treni in orario; probabilmente faceva il capostazione. In politica siamo talmente competenti che votiamo i Scilipoti e i Biancolillo: abbiamo votato Cicciolina che, peraltro si è dimostrata più seria di tanti suoi colleghi dalla reputazione immacolata.
Adesso abbiamo dato a tutti gli imbecilli (e sono tanti) la possibilità di esprimere il loro pensiero su “faccebbuk”, cioè urbi et orbi, un palcoscenico mondiale per chi non conosce il latino. C’è rimasta una sola difesa: rifugiarci nella lettura di un buon libro, di quelli di una volta, quando scrivevano scrittori veri e non attori da telenovela, politici tromboni, giornalisti falliti, e fanciulle non più in fiore che fanno vedere le tette nuove in televisione.
Tornando alle canzoni ne voglio proporre una di un complesso musicale italiano degli anni 1960-70, Le Orme. A mio parere il miglior gruppo di sempre nel panorama italiano ricco di copie e fotocopie di artisti stranieri. La canzone “Gioco di bimba” affronta con delicatezza e sensibilità un problema purtroppo sempre attuale: la violenza sulle donne.
Lo stupro è raccontato come una favola sospesa tra realtà e fantasia: tutta la sporcizia della storia appartiene solo all'uomo che deve fare i conti con la sua coscienza per una colpa che non potrà mai essere cancellata.
Le Orme. Gioco di bimba (1972) di Tagliapietra, Pagliuca, Rossi
Come d’incanto lei s’alza di notte
cammina in silenzio con gli occhi ancor chiusi
come seguisse un magico canto
e sull’altalena ritorna a sognare.
La lunga vestaglia, il volto di latte
i raggi di luna sui biondi capelli
la statua di cera s’allunga tra i fiori
folletti gelosi la stanno a spiare.
Dondola, dondola il vento la spinge
cattura le stelle per i suoi desideri.
Un’ombra furtiva si stacca dal muro
nel gioco di bimba si perde una donna.
Un grido al mattino in mezzo alla strada
un uomo di pezza invoca il suo sarto
con voce smarrita per sempre ripete
“ Io non volevo svegliarla così.”
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