Ho vinto la lotteria di Capodanno
di Leo Spanu
“Evviva!” E’ quanto ha esclamato il segretario generale della Regione Sardegna quando il presidente Solinas, nelle vesti di un Babbo Natale (in ritardo per colpa della pandemia) ha consegnato i regali ai suoi collaboratori: un premio di 285 mila euro lordi all’anno. Anche altri sono stati baciati dalla dea fortuna. Tre direttori generali avranno 224 mila euro e poi, scendendo per “li rami” (dell’albero del potere) altre ricche prebende; il tutto al modesto costo di sei milioni di euro l’anno. Entrando nei particolari, i collaboratori del presidente passano da 28 a 48 (costo 2,5 milioni) e poi altre assunzioni per un numero di 41 aiutanti degli assessori (5) e dello staff (36), che salvo varianti in corso d’opera, verranno a costare altri 2,8 milioni di euro. (1)
Naturalmente si raddoppia e l’incarico a questi super manager vale anche per l’anno 2022
Ci sono delle norme precise per questo tipo di assunzioni ma non sembra siano state rispettate: si parla di curricula stravaganti e di competenze fumose ma in realtà il problema sarebbe secondario se non ci fosse il fatto di aver creato una struttura parallela a quella formata dalla burocrazia regionale. Dev’essere una nuova moda visto che anche il governo nazionale ha preso l'abitudine di nominare “esperti” esterni all’apparato statale. A questo punto un cittadino ignorante come me potrebbe chiedersi a cosa servono dirigenti e funzionari pubblici (pagati bene) se l’amministrazione viene affidata ad altri. Se non sono all’altezza licenziateli ma se sanno fare il loro lavoro perché non utilizzarli?
Il presidente Solinas, che aveva già fatto altre assunzioni dopo il suo insediamento (23 direttori generali), è un uomo molto generoso coi soldi degli altri. Del resto ha impiegato qualche tempo a rinunciare allo stipendio di senatore data l’incompatibilità con lo stipendio di presedente della giunta regionale. E c’è voluto pure un aiutino, da fuori, per decidere. Ma il problema non è nelle spese per far funzionare una struttura come la Regione Sarda o qualsiasi altra pubblica amministrazione; se i servizi fossero di qualità non ci sarebbe niente da criticare sui costi sostenuti. Ma, visto come stiamo tirando a campare noi del nord Sardegna (al sud hanno diversi santi che distribuiscono ristori), ho qualche dubbio sulle reali capacità di questi super manager. L’ultimo, che si occupa di virus (non si sa con quali risultati) viene dal veneto leghista come se in Sardegna non esistessero medici qualificati ma solo apprendisti stregoni. Sembra che anche altri leghisti (uomini e donne) siano venuti in Sardegna chiamati da Solinas o forse conquistati dal profumo e dal colore del mare.
La fregatura, in questo paese (Italia), è che c’è troppa gente che vince la lotteria di Capodanno e altri premi. Peccato che non compra mai il biglietto.
NOTE
Fonte: La Nuova Sardegna del 28/1/2021
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