Pulizie di fine anno
di Leo Spanu
C’è molto da buttare via dell’anno 2020. I mesi sono come cassetti dove abbiamo messo di tutto, valori e cose inutili; vediamo se c’è qualcosa da recuperare.
Gennaio. Ogni inizio anno auguri e fuochi d’artificio. Il vecchio anno se n'era andato con tempeste di fuoco (Australia, vulcani) e alluvioni (Indonesia). E' vero che non c'è limite al peggio ma dov'è finita la quiete dopo la tempesta? Il giorno 24 c'è invece un terremoto in Turchia; nel corso dell'anno ci saranno altri terremoti: nei Caraibi, in Iran, in Messico, in Grecia, in Croazia. Non bastano gli uomini a provocare tragedie, anche la natura è contro di noi.
Cassetto Febbraio. Il giorno 21, i primi casi ufficiali di Covid 19 a Codogno (Lombardia): 16 casi. In realtà il 31 gennaio due cittadini cinesi erano stati trovati positivi a Roma. Leggiamo i dati aggiornati al 20 dicembre:
Positivi 1.953.185 / Guariti 1.261.626 / Deceduti 68.799 / Attivi 622.760 / Tamponi effettuati 25.129.125
I numeri, come sempre, sono dati oggettivi ma da subito molti, troppi tra giornalisti, politici e medici, preferiscono usarli come armi per far male. Nasce un lungo tempo di dolore: ci saranno quelli che perderanno tutto e quelli che diventeranno ancora più ricchi. Gli avvoltoi hanno sempre fame.
Marzo. In tutta Italia viene applicata la quarantena. Praticamente sospese tutte le attività lavorative e gli italiani chiusi in casa fino al 18 maggio; il 15 giugno tutti liberi con l’effetto di provocare una seconda ondata. Il paese è in emergenza, il mondo è in emergenza. A Bergamo, lunghe colonne di camion militari portano via bare con anziani abbandonati e lasciati morire da soli. La magistratura indaga come è giusto ma in ogni caso, pietà l’è morta.
27 marzo. E venne un uomo
Aprile. Si canta dalle finestre, dalle terrazze, dai tetti, una reazione di amara allegria e una risposta alla paura. Finirà un giorno, si scrive sulle lenzuola appese ai muri delle case, e sui messaggi sulla rete. No, non finirà ma per un attimo abbiamo creduto di essere un grande popolo. Ecco, vuotiamolo pure il cassetto di questo mese ma rimettiamoci dentro l’orgoglio e la dignità di quei giorni.
Maggio. Il giorno 26 la polizia americana uccide un uomo innocente solo perché nero. Comincia una lunga serie di proteste contro la brutalità della polizia e contro il razzismo. Ma non solo gli americani devono fare i conti con il razzismo, una mala pianta impossibile da estirpare. In maniera meno violenta e appariscente il razzismo è molto diffuso anche in Italia. le leggi di Mussolini non furono un incidente di percorso. Ho il dubbio che in questo cassetto, ci sarà sempre un angolo di sporco che non potremo mai ripulire.
Giugno. Faccio una pausa, di speranza. La fotografia, conservata in un cassetto della memoria, ricorda la festa per i miei 70 anni, con i miei nipoti che stanno venendo su molto bene. Sono loro il nostro futuro, quello della mia signora e il mio. Sono loro il futuro del mondo; non fermateli i ragazzi anche se, a volte, possono sbagliare.
Luglio. Il giorno 18 ripartono in Thailandia una serie di manifestazioni di protesta da parte dei giovani. Cosa chiedono? Una cosa impossibile, la democrazia. Il regime monarchico-militare risponde, come da sempre i regimi illiberali, con la repressione e la violenza. Altri paesi soffrono della stessa malattia: Cile, Iran, Hong Kong. Altro cassetto sempre pieno e che non riesci mai a vuotare.
Agosto. D’estate molti dei nostri giovani vanno a fare la stagione in Costa Smeralda, una zona franca della Sardegna, ma non è Sardegna. Ci bazzica gente strana, ricchi e finti ricchi, tutti con la stessa ideologia: qui siamo i padroni e ci facciamo i cazzi nostri. Insieme alla mance (scarse) hanno regalato il covid 19 ai nostri ragazzi che poi lo hanno portato dentro la Sardegna a genitori, nonni, amici e parenti. Un importante giornale del nord ha scritto in prima pagina che “i sardi sono gli untori”. Tanti hanno fatto finta di credere a questa bufala e hanno gridato: E’ vero! E’ vero!
Se non fossi disperatamente italiano oltre che sardo chiederei l’indipendenza dell’isola come facevano i miei amici sardisti di una volta. Non so cosa sono oggi i sardisti di Salvini.
Settembre. Abbiamo riaperto l'attività agonistica: i ragazzi sono tornati ad allenarsi, abbiamo fatto anche qualche gara. Per i bambini niente, quest'anno niente gare. Le ore di atletica leggera sono state per molti di loro un desiderio, una richiesta da fare a Babbo Natale. Per ironia della sorte, quest'anno la mia società ha ricevuto maggiori contributi economici. Io sono il presidente della società ma senza gli atleti mi sento un re senza corona.
Ottobre. Questo mese mi ha colpito non per qualche particolare avvenimento, eppure non sono mancati fatti da segnalare Ma con la matita rossa delle maestre dei miei tempi avrei evidenziato l'insipienza della classe dirigente italiana: indecisi a tutto.
Novembre. Il presidente americano Trump perde le elezioni. Ci vorrà tempo prima che accetti la sconfitta ma se ne dovrà andare dalla Casa Bianca. E' una vittoria per quanti ancora credono che l'America possa essere un esempio positivo di democrazia. Non so quanto sia vero ma le alternative sono Russia e Cina.
Ma per quanto mi riguarda tutto il grigio scompare per lasciare il posto all’azzurro di colei che per me non è solo l’altra metà del cielo. In questo mese festeggio, senza far rumore, il compleanno di mia moglie, la donna che 50 anni fa ha dato un senso alla mia vita.
Dicembre. Il giorno 27 è cominciata la vaccinazione. Ci vorranno del tempo ed anche molta pazienza per sopportare tutto quel dicono gli imbecilli (ma non esiste un vaccino che ne possa controllare la diffusione?) ma forse è cominciato davvero il viaggio di ritorno dall’inferno.
Intanto, alle soglie dei 75 anni, il mio cuore si è messo a fare il ballerino. Ho avuto una vita fortunata, solo piccoli disturbi di salute che si possono sopportare senza lamentarsi. Mio padre è morto d’infarto a 67 anni e non aveva mai fumato in vita sua; mio fratello è morto di tumore a 68 anni. Il mio cuore è pieno di nomi, di volti e di ricordi: un cassetto che continuerò a riempire di memorie fino a quando ci sarà posto.
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