Una poesia al giorno: Giorgio Laneve
di Leo Spanu
Oggi si raddoppia.
Giorgio Laneve (Milano, 1946) Cantautore. Ancora un cantautore, un’altra meteora durata lo spazio di un mattino.
Ho ascoltato, ieri notte, per curiosità, due trasmissioni televisive che presentavano i nuovi, spesso, giovanissimi, cantautori con le loro opere. Loro l’amore lo cantano con parolacce ed espressioni da far arrossire uno scaricatore di porto, come si diceva una volta. E’ vero che sono solo canzonette ma qualche volta no.
Amore dove sei
Come sassi noi siamo
come sassi inerti e inamovibili
anche se il nostro orgoglio
ci finge sciolti e liberi
padroni di noi
amore dove se?
Amore dove sei?
A cosa serve il pensiero
di cui tanto vado fiero
se non ti può raggiungere ovunque tu sia
se non ti può legare all’anima mia?
Muto, sordo, avvinto
ad un ricordo che non si ricompone
per ridonarmi te, ti chiamo, ti invoco
e non posso riaverti con me
amore dove sei?
Amore dove sei?
Tra i pianeti e le stelle
volano le caravelle dell’infinito
a che servono se io resto qui
senza poterti vedere
senza sentirti così?
Come un sasso
come un sasso spezzato
come un ramo troncato
che non sarà più integro
ma sempre cercherà la sua metà
amore dove sei?
Amore dove sei?
Vorrei tornare un nulla
nel tempo dei tempi, un atomo
solo tra gli atomi
di quella energia cui tutto tende
vita dell’anima mia.
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