Tra la via Emilia e il West
di Leo Spanu
Per i soliti distratti si tratta del titolo di un album di Francesco Guccini
(1984). Bellissime canzoni con la fantasia che correva tra la via
Emilia e il West.
Ma Guccini è un poeta e un uomo libero e già da allora replicava
a modo suo (L’avvelenata 1976)) a tutti quelli che, beati loro, sono sempre unti dal
Signore e non solo.
Sempre per i distratti di sopra, nella canzone Piccola città
(da cui è tratto il verso citato) Guccini
racconta che bastava attraversare la strada e la campagna di fronte diventava
un’enorme prateria dove indiani e cowboy combattevano infinite battaglie.
Giochi di bambini che la mia generazione conosce
benissimo; anch’io, nel mio piccolo, ho raccontato di quelle imprese. Chiedo scusa
per la citazione da un mio romanzo (I ragazzi delle case INCIS) ma l’idea che si inventassero storie per
vivere sempre nuove avventure, è un talento che hanno solo i bambini (di dieci
o di settant’anni).
Raccontare (da adulti) bugie per recuperare qualche voto è segno della caduta di cultura e di civiltà
dei nostri tempi. Oggi la fantasia non corre più lungo la via Emilia ma al
contrario avanzano orde di nuovi barbari che tutto sporcano e tutto distruggono.
Provo a fare qualche osservazione.
In Emilia Romagna fra una settimana ci saranno le elezioni
regionali. In un paese normale i cittadini esprimono il loro giudizio
sull’operato di chi ha governato. Almeno così dovrebbe essere; se è stato bravo si riconferma, se è stato incapace via di corsa a casa.
Vediamo invece la situazione attuale: c'è un governatore uscente che a
detta di tutti, avversari compresi, non solo è stato bravo ma ha portato la sua
regione al primo posto in Italia, per il
benessere, l’occupazione, la qualità della vita, insomma per tutti quegli
indici positivi che, nelle tavole rotonde e nei libri di economia, si augurano
a tutti.
Quindi riconfermato con applausi e pure qualche grazie? Ma neanche per sogno, chi se ne frega se è stato bravo; se ne deve
andare perché a Roma sono degli incapaci.
A parte che in Italia, l’incapacità è
considerata, da molto tempo, un titolo di merito cosa c’entra Roma con Bologna,
Modena, Rimini e le altre città. Se pensiamo poi che Parma è al primo posto
nella classifica nazionale per tutte le qualità immaginabili e possibili (in
aggiunta a quanto scritto sopra c’è anche cultura, arte e si mangia pure bene) che tipo di confronto stiamo facendo?
Alle elementari (di una volta) mi hanno insegnato che non si possono sommare
le mele con le pere per cui tre pere più
due mele fanno cinque che cosa?
Allora non c’era Facebook a raccontarci una realtà solo virtuale; avversario del governatore uscente non c’è un altro candidato di un altro partito ma un fantasma di nome Salvini, che grida e urla: votatemi tutti tanto io qui manco ci sono e mai ci sarò.
E’
vero, formalmente c’è in gara la signora Bergonzoni che molti vogliono candidare anche all’Oscar come miglior attrice non protagonista. Non conosco se non per qualche intervento
in televisione la senatrice Bergonzoni ma avevo avuto l’impressione che, a
parte qualche caduta di stile tipica dei leghisti, fosse una donna
intelligente.
Mi spiace che si faccia trattare da ruota di scorta dal suo capo o padrone).
E’ lei la protagonista delle elezioni e i cittadini dell’Emilia Romagna dovrebbero scegliere il nuovo governatore in base alle proposte politiche dei candidati.
E’ lei la protagonista delle elezioni e i cittadini dell’Emilia Romagna dovrebbero scegliere il nuovo governatore in base alle proposte politiche dei candidati.
L’idea che alcuni milioni di persone debbano votare, non
per il futuro del loro territorio, ma perché un arrogante e presuntuoso politico
ha altri cavoli da risolversi altrove è, come dicevo, sommare pere e mele. Un’operazione senza
risultato.
Nel gioco della democrazia ci sta tutto e anche il contrario ma
quando si sbaglia nelle scelte il risultato è zero. Nel migliore dei casi.
Noi in Sardegna abbiamo
una giunta leghista, ma siamo abituati da tempo a stare male perché nessuno, a sinistra e a destra, ha mai provato
realmente a risolvere i nostri annosi problemi.
Siamo l’unica regione autonoma che ancora non è risuscita applicare l’autonomia. Da decenni arranchiamo
elemosinando aiuti dallo stato; abbiamo ancora il problema della continuità
territoriale (trasporti funzionanti e a
prezzi giusti) mentre i nostri amici della Corsica da tempo hanno sistemato tutto.
No, non sarà la giunta a guida leghista a migliorare la nostra situazione visto il loro profilo politico ma neppure a
peggiorarla. Ormai ci siamo rassegnati a parole senza valore, cambiamo guida
politica ogni cinque anni ma di fatto non cambia mai niente. Il Gattopardo
insegna.
Amici dell’Emilia Romagna, votate come riterrete opportuno ma votate nell’interesse della vostra bellissima regione e non si lasciatevi incantare
da una propaganda bugiarda e volgare. Continuate a lavorare come fate da
sempre e a dare valore sempre e solo ai
fatti e non alle parole.
Continuate a dare il buon esempio. Ne abbiamo bisogno tutti.
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