Dante Alighieri
di Leo Spanu Ai miei tempi la Divina Commedia si studiava al liceo (scientifico): una cantica per anno a partire dalla terza classe. Il Purgatorio e il Paradiso erano abbastanza noiosi, l’Inferno invece era ricco di pagine appassionanti. Ho (abbiamo noi studenti dell'epoca) imparato molti versi a memoria (era obbligatorio) e molte parole si sono fissate per sempre nella mente al punto che ancora oggi mi riesce di fare qualche citazione. Ad esempio l’iscrizione sopra la porta dell’inferno (canto terzo), sono ancora capace di recitarla. Magari con qualche affanno perché come attore credo di essere un vero cane. Ve la propongo e se c’è qualche errore, vuol dire che la mia memoria comincia a perdere colpi. Per me si va nella città dolente per me si va nell’eterno dolore per me si va tra la perduta gente Giustizia mosse il mio alto fattore. Dinanzi a me non furon che cose create se non eterne ed io eterno duro. Lasciate ogni speranza o voi che entrate. Ve