Il Vernacoliere

di Leo Spanu

Il Vernacoliere è un mensile di satira, di umorismo e di sberleffo nato a Livorno nel 1982. In realtà è figlio (legittimo?) di un periodico locale di controinformazione del 1961.
Ricordando che a Livorno tre baldi studenti hanno preso per il posteriore gli accademici (tromboni) dell'arte con le finte teste di Modigliani, c'è da dire che questa bella città non ha la ricchezza artistica delle altre città toscane ma come maldicenza non è inferiore a nessuno.
La lingua usata è naturalmente il vernacolo livornese (ma si capisce benissimo) che spesso e volentieri va a braccetto con l'italiano. Del resto il giornale (una tiratura di 25.000 copie, roba da giornale nazionale) è venduto in varie regioni limitrofe e oltre.
La caratteristica principale è la totale mancanze di rispetto verso tutto e tutti. Questi ficcano il dito in un occhio (ma anche in altre parti) ai potenti e grazie al linguaggio triviale e al fatto che le notizie sono palesemente inventate godono della simpatie di tutti quelli (sempre meno) che del potere non si fidano. Mai.
La superiorità del Vernacoliere rispetto a giornali quotidiani come Libero o la Verità è che le bugie sono spudorate ma riconosciute come tali. Sugli altri giornali citati non mi sento di mettere le mani sul fuoco. Mica mi chiamo Muzio Scevola.
Alcune copertine raccolte casualmente; chi ha la coda di paglia e prende subito fuoco può chiamare i pompieri.

















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