Dante Alighieri
di Leo Spanu
Ai miei tempi la Divina Commedia si studiava al liceo
(scientifico): una cantica per anno a partire dalla terza classe. Il Purgatorio e il
Paradiso erano abbastanza noiosi, l’Inferno invece era ricco di pagine appassionanti. Ho (abbiamo noi studenti dell'epoca) imparato molti versi a memoria (era obbligatorio) e molte parole si sono
fissate per sempre nella mente al punto che ancora oggi mi riesce di fare
qualche citazione. Ad esempio l’iscrizione sopra la porta dell’inferno (canto
terzo), sono ancora capace di recitarla. Magari con qualche affanno perché come
attore credo di essere un vero cane.
Ve la propongo e se c’è qualche errore, vuol dire che la mia memoria comincia a perdere colpi.
Ve la propongo e se c’è qualche errore, vuol dire che la mia memoria comincia a perdere colpi.
Per me si va nella città dolente
per me si va nell’eterno
dolore
per me si va tra la perduta gente
Giustizia mosse il mio alto
fattore.
Dinanzi a me non furon che cose create
se non eterne ed io eterno
duro.
Lasciate ogni speranza o voi che entrate.
Versi straordinari e terribili. Gli americani ci invidiano
un poeta come Dante e se fosse possibile ce lo ruberebbero insieme a qualche
altro migliaio di eccellenze italiane.
Oggi nelle scuole materne si vuole insegnare l’inglese a bimbi che non
conoscono ancora l’italiano.
La madre degli imbecilli non solo è sempre incinta ma adesso
si è messa a fare parti plurigemellari.
Dante Alighieri (1265-1321) è senza dubbio l’autore del più
grande capolavoro della letteratura di tutti i tempi ma anche il fondatore della lingua italiana.
Bisognerebbe ricordarselo ogni tanto.
Le immagini che seguono fanno parte della mia collezione di
cartoline, un’edizione a cura della ditta Giusti Di Begocci ( Firenze). Sono
dieci (io ne possiedo nove) dentro una busta con finestra aperta, e col titolo Dante e una citazione
dall’Inferno, canto XXIII: “…. io fui
nato e cresciuto sovra il bel fiume d’Arno alla gran villa”
Data presunta di pubblicazione 1970 ca.
Firenze, Palazzo Vecchio: Maschera di Dante
Firenze, Palazzo Vecchio. Sala dei Gigli, Benedetto da Maiano (1442-1497): portale con ritratto di Dante
C.S. Particolare
Firenze, basilica di Santa Croce: Monumento a Dante
Firenze. Henry Holiday (1839-1927): Incontro di Dante con Beatrice (1883. Liverpool, Walker Art Gallery)
C. S. Particolare
Firenze, cattedrale di Santa Maria del Fiore. Domenico di Michelino (1417-1491): Dante e il suo poema (1465)
Firenze, Cenacolo di Sant'Appollonia. Andrea del Castagno (Andrea di Bartolo, 1423-1457): Ritratto di Dante (1449)
Firenze, Museo Nazionale. Giotto (Ambrogio Bondone 1267-1337): Ritratto di Dante (1303?)
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