La luna si è incantata
di Leo Spanu
Ne “La Nuova Sardegna” di ieri, nella pagina dei necrologi,
la foto di una ragazzina, poco più che bambina, nel 16° anniversario della sua scomparsa.
Sa luna est seic’annos incantata, ca a notitu bi luchet
un’istella.
Non paset mai cuss’anima dannata, chi in chelu t’at bolato rosa
bella.
Libera traduzione:
La luna si è incantata sedici anni fa, quando ha visto brillare una nuova stella.
Non abbia mai pace l’anima dannata, che in cielo t'ha mandata rosa bella.
Matteo Boe è un bandito sardo, protagonista di vari
sequestri alla fine degli anni 60. Diventò famoso per essere stato l’unico che è
riuscito ad evadere dal carcere di massima sicurezza dell’Asinara, nel 1986, quando l’isola era ancora e solo una prigione.
Il 25 novembre 2003, Luisa Manfredi, 14 anni, figlia primogenita
di Matteo Boe fu uccisa, mentre era affacciata sulla terrazza della sua casa, a
Lula. Una scarica di pallettoni partita dal buio.
Le indagini non hanno mai dato un volto, un nome all’assassino.
La dura battaglia della madre si scontrò contro un muro di omertà e così Laura
Manfredi, quando tornò, insieme ai due figli, al suo paese natio, in provincia di Modena, portò via anche la salma di Luisa
e la seppellì nel locale cimitero.
Il padre Matteo Boe è stato scarcerato nel 2017, dopo aver scontato 25 anni di pena, ed è tornato a Lula.
Quella bambina uccisa pesa sulla coscienza di tutti i sardi.
Solo quando sarà fatta giustizia, forse potrà tornare in Sardegna e riposare in
pace.
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