Ma quanto pesa la cultura !!!!
di Leo Spanu
E’ arrivata la mia settimana di passione ma probabilmente mi
sbaglio, forse ci vorrà qualche giorno
in più. L’ultima “settimana” di pulizia libri risale ad almeno un paio d’anni fa: strada facendo c’è stato il rifacimento del tetto, poi è
crollato il soffitto in salotto (nessun ferito ma mobili distrutti, accidenti
alla case vecchie!) e via con i lavori di restauro naturalmente fatti da
personale specializzato.
Il problema delle abitazioni costruite negli anni 60 è che
si sono riempite di acciacchi (come me) a causa dell’invecchiamento. Ma loro (le case) possono essere rimesse a
posto, la vecchiaia degli uomini non è (ancora) curabile. Con quello che mi
sono costati, nell’arco del tempo, gli interventi di manutenzione mi sarei
costruito una casa nuova, magari una villetta con giardino ma dopo il
matrimonio abbiamo scelto per vivere un’abitazione di proprietà della mia signora.
I miei
genitori mi hanno lasciato, invece, solo tanto amore perchè non avevano altro.
Tornando ai miei libri, non so quanti siano perché non li ho
mai contati ma credo di essere nei dintorni dei 5000 (cinquemila) volumi e, come dice mia nipote, in questa casa ci sono più libri che pentole (non so cosa voglia dire).
Quando devo togliere i libri dagli scaffali, controllare che non ci sia muffa o umidità tra le pagine (a volte purtroppo si), che non ci siano quegli insetti maledetti (a volte anche loro) che si mangiano la carta e hanno pure un nome simpatico (pesciolini d’argento), quando devo spolverarli e rimetterli al loro posto, giuro che mi sembrano centomila.
Quando devo togliere i libri dagli scaffali, controllare che non ci sia muffa o umidità tra le pagine (a volte purtroppo si), che non ci siano quegli insetti maledetti (a volte anche loro) che si mangiano la carta e hanno pure un nome simpatico (pesciolini d’argento), quando devo spolverarli e rimetterli al loro posto, giuro che mi sembrano centomila.
Ma è un lavoro che ho sempre fatto io, non ho mai voluto
aiuto perché i libri sono amici che devi curare personalmente, trattarli con rispetto e con attenzione, non puoi affidarli a sconosciuti
ammesso che esistano persone che fanno questo lavoro.
Il problema è che,
insieme al numero dei libri è aumentato il numero dei miei anni e il mio mal di
schiena; quando dal blocco osseo ritorno in posizione eretta (con l’aiuto
della mia signora) mi rendo conto di quanto sia pesante la cultura.
Però è un dovere-piacere per i veri bibliomani che i libri non solo li leggono, ma li toccano,
li annusano specie quando è carta buona di antichi libri. E poi ogni tanto
riscopro titoli che mi ero dimenticato
di possedere, copie ingiallite comprate nelle bancarelle dell’usato, testi di
gran valore artistico talvolta anche commerciale.
La mia curiosità (è sempre
stata la mia sola ricchezza e il mio vero talento) non ha mai avuto limiti di nessun genere. Così
mi sono ritrovato, nel corso degli anni, ad avere continue sorprese, a meravigliarmi e a scandalizzarmi, quando necessario.
Intanto ho appena finito di riammirare due libri straordinari:
- Anna Karenina di Leone Tolstoj nella versione dal russo di
Pietro Zvereremich, con le illustrazioni di Gregorio Sciltan (112 tavole a
colori), Una edizione fuori commercio di Palazzi Editore 1967.
- Morte nel pomeriggio di Ernest Hemingway, nella traduzione
di Fernanda Pivano, con le illustrazioni di Pablo Picasso. Edizione fuori
commercio di Palazzi Editore 1968.
Una curiosità: queste opere sono state prima pubblicate a
puntate sulla rivista settimanale Tempo.
Fra l’altro i miei libri sono una fonte di stimoli per le
cose che scrivo. E’ vero che senza internet non avrei mai avuto la possibilità
di farmi leggere dai miei numerosi lettori, almeno un’ottantina che, paragonati ai 25 di Alessandro Manzoni, non sono male. Ma è pure vero che
lui era svantaggiato dagli scarsi mezzi di comunicazione (dell’epoca) quando solo i bravi scrittori finivano in tipografia: oggi scrivono cani e porci e
circola troppa mondezza spacciata per
letteratura o giornalismo.
Qualche libraccio l’ho comprato anch’io ma non si possono
eliminare il libri, neanche quelli ignobili; devo trovare un angolo nascosto dove
dimenticarli.
Intanto, dopo tre giorni di lavoro non sono arrivato neppure
a metà. Aiuto!!!!
Queste due fotografie rappresentano il due per cento della fatica. Treno e macchine in miniatura servono per viaggiare solo con la fantasia. Tanto il biglietto è gratis.
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