Storie di donne comuni: Carola Rackete
di Leo Spanu
Carola Rackete, 31 anni, tedesca, è la comandante della nave
Sea Watch 3, attualmente di fronte al porto di Lampedusa, con 42 migranti che
vorrebbero scendere a terra dopo giorni e giorni di navigazione.
Carola è
ufficiale di navigazione da quando aveva 23 anni, parla cinque lingue, oltre il
tedesco, inglese, francese. spagnolo e russo. E’ laureata in scienze nautiche
ed ha un master in conservazione dell’ambiente (tesi sugli albatros). Nel suo
curriculum di ufficiale ci sono sei esperienze importanti tra i quali due viaggi al polo Nord.
Dal 2016 per conto
di una ONG, salva gente in mare. Nel suo equipaggio ci sono altre dieci donne.
Forzando il blocco navale e andando contro le leggi italiane rischia molto:
sequestro della nave, multe salate ed anche la possibilità di andare in
prigione.
Dice Carola: "La mia vita è stata facile. Ho potuto
frequentare tre università, sono bianca, tedesca, nata in un paese ricco e col
passaporto giusto. Quando me ne sono resa conto ho sentito l’obbligo morale di
aiutare chi non aveva le mie possibilità.”
Poche parole che valgono più di libri,di tavole rotonde e di
tutto il ciarpame che ogni giorno ci viene scaricato addosso da quelli che una volta qualcuno (Gesù) chiamava sepolcri imbiancati.
E’ giusto osservare le leggi, è un esempio di civiltà da
seguire ma quando le leggi sono ingiuste e disumane. disobbedire è un esempio di umanità da
applaudire
Troppa gente dimentica che durante il nazismo con la storia
di obbedire agli ordini sono state compiute atrocità insopportabili.
Già negli anni 60 del secolo scorso un prete scomodo come
don Milani diceva che l’obbedienza non è più una virtù.
Intanto, in altre parti del mondo, altri migranti cercano una vita migliore. Ma per i più deboli non esiste.
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