Perchè non abbiamo vinto
di Leo Spanu
Mi ha sorpreso vedere Zingaretti e Gentiloni brindare per la
“vittoria” alla elezioni europee.
Io ho votato il partito democratico e
continuerò a farlo perché non vedo in giro un’alternativa valida e poi dobbiamo resistere all’ondata di destra
parafascista che sta crescendo in Italia.
Una destra ignorante, volgare e cattiva che rischia di mettere il nostro
paese in ginocchio economicamente e di isolarci dal resto dell’Europa che, ci
piaccia o meno, è casa nostra.
Il mio è stato un voto di resistenza all’inciviltà
crescente ma non mi sono accorto di avere vinto.
Un rapido calcolo mostra che il PD non è cresciuto in termini
numerici rispetto alle politiche del 2018 anzi ha perso qualcosa.
Questo vizio di barare col
gioco delle percentuali!
La Sardegna è numericamente
poco meno della metà di Roma eppure una vittoria
della lega (in Sardegna)) riempie prime e seconde pagine, quella del PD (nelle
circoscrizioni romane) appena un trafiletto in terza.
Qualche giornalista
dovrebbe cominciare a porsi qualche domanda sul metodo di fare informazione in
Italia.
Sono troppi che non danno solo le notizie, come sarebbe logico, ma
cercano di condizionare l’opinione pubblica a favore di questo o di quel
partito a seconda dell’interesse e della convenienza.
No, non ho capito lo
spumantino del segretario del PD. Così come non capisco espressioni tipo “è finita l’era
di Renzi”.
Sveglia ragazzi! Quel cattivone di Matteo nelle precedenti europee
aveva preso oltre il 40% dei voti; il 22%
di oggi mi sembra molto di meno, sempre che
non abbiano cambiato la matematica.
Sarebbe ora di lasciar perdere le lotte intestine e
cominciare a pensare ad una politica diversa se non vogliamo consegnare, nei
prossimi quattro anni, il paese totalmente nelle mani di Salvini, considerando
che i 5 stelle non sono in grado di opporre nessuna resistenza.
Fallito il tentativo di mandare a casa Luigi Di Maio, perché
il capo (Beppe Grillo) ha detto che
bisogna andare avanti, sparse al vento le ultime ceneri di una sinistra velleitaria (continuate a dividervi
per fare partitini da zero virgola
qualcosa) se vogliamo recuperare la fiducia del popolo italiano non rimane che
rimettersi a lavorare seriamente, fare proposte concrete sul lavoro, quello che manca a tanti giovani,
sulle difficoltà economiche di tante famiglie, su una scuola che non sa più fare cultura.
Altro che festeggiare!
E, non ultimo, recuperare la nostra storia di civiltà e di
accoglienza. Una politica realistica sui migranti è indispensabile. Giocare coi
numeri come se si trattasse di un fatto solamente statistico è stupido oltre
che disumano. Stiamo parlando di persone, di donne e di bambini che chiedono aiuto
perché hanno paura. Aiutiamoli.
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