Paesi e città: Umbria

di Leo Spanu

Spoleto. Basilica del Crocifisso. 1920 ca.
1992
Orvieto.  
Campionati interregionali allievi e allieve                                                                                                          
Portammo entrambe le formazioni. Un viaggio che è rimasto nella memoria di tutti. Con un venditore di souvenir discutemmo sui sequestri in Sardegna. Spiegai a quel simpatico interlocutore che in Sardegna non abbiamo solo sequestratori di ricchi possidenti e ladri di pecore ma anche spacciatori di paccottiglia come lui e mignotte come quella che mi stava ronzando intorno. Mi regalò un portafortuna in pelle e un cordiale saluto. 
Il sindaco di Orvieto si complimentò con me, sorpreso quasi che un paese piccolo come il nostro potesse esprimere ben due formazioni allievi a livello nazionale. In effetti il 1992 è stato il nostro anno migliore.
Palazzo del Capitano del Popolo. 1920 ca.

2002
Gubbio
Noi sorsensi abbiamo qualcosa in comune con gli egubini. La fama di matti dovuta ad una fontana. Noi beviamo l'acqua, loro ci fanno il bagno. Il risultato è lo stesso.
Non capisco perchè vogliano fare il gemellaggio con Sassari. I candelieri valgono quanto la forza di una geniale follia? 
Gubbio, festa dei candelieri da un quadro di Antonioli. 1920 ca.
Spello
A mio parere è il più bel paese dell'Umbria. Questo senza nulla togliere agli altri centri che sono una continua fonte di sorprese e di meraviglie. Ma a Spello il tempo si è fermato, ogni strada, ogni vicolo, ogni pietra è storia. Storia di uomini, di vita quotidiana, di cultura che la nostra “civiltà” non è riuscita a cancellare. Così riesci a trovare l'artigiano di una volta, l'artista sconosciuto che sulla porta della bottega vende i suoi sogni. E tu compri, forse perchè hai ancora voglia di sognare.
Monastero Valle Gloria. 1950 ca.
2003
Todi
Nel sole impossibile di un pomeriggio di giugno ( il primo giorno) quando gli abitanti si rifugiano nelle loro case e i pochi turisti cercano refrigerio nei bar, due pellegrini folli (noi due) si arrampicano sulle montagne dentro il paese. Trecento metri per arrivare alla piazza centrale; tempo impiegato mezz'ora, fermate quattro. Praticamente un record. La scritta “ GELATI” di un'insegna si sta squagliando, un gatto ci guarda perplesso dall'ombra di un vicolo, due tedeschi marciano decisi alla conquista dell'Africa. C'è un caldo tale che un raggio di sole s'infila dentro un antico pozzo in pietra e non ne esce più. Quando una vecchina di trenta chili scarsi ci sorpassa sull'ultimo strappo capisco che Bartali ha vinto la tappa di montagna e il Tour di Francia. 
Todi è una perla lucentissima di quella collana che si chiama Umbria. Ma abbiamo sbagliato giorno per visitarla.
Chiesa di S. Fortunato, facciata. !900 ca.
Città della Pieve
Città sottovalutata e misconosciuta. Basti pensare che il suo cittadino più illustre, Pietro Vannucci, è famoso nella storia dell' arte italiana come il Perugino. Ed è una delle cittadine umbre più belle e interessanti per la qualità del centro urbano. Evidentemente i suoi cittadini non sanno vendersi bene. Per questo mi sono simpatici, perchè mi rassomigliano.
2000 ca.
Nella cartolina angoli tipici:
1 Vicolo del Gesù; 2-4 Vicolo Barbacane; 3 Via Bacia Donne
I nomi sono molto curiosi sopratutto quella via Bacia Donne. Era un obbligo da ottemperare ogni volta che uno passava da quelli parti: una specie di via del Campo meno triste. La mano della signora, la fronte della fanciulla, la guancia della nonna, le labbra della tua donna se ne avevi una. Bei tempi, oggi l'altra metà del cielo la tiriamo giù magari in via del Fiore Nero.

Castiglione del Lago

Castello chiuso, questa volta per i soliti e infiniti lavori di restauro. Castiglione del Lago impigrita e sonnolenta sotto un caldo estivo. Il turismo di massa ha preso piede in questa parte del Trasimeno. Ristoranti, alberghi e Città Mercato accomunati dallo squallore di mille moderne costruzioni simili ma qui, nel vecchio centro medievale, seduti su una panchina (all'ombra, che fortuna!) si possono guardare le acque del lago avvolte in una leggera foschia e le verdi colline in fondo allo sguardo.   
    
1930-40

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